Roma, 6 agosto – “Nel secondo trimestre il Pil italiano ha registrato una caduta di entità eccezionale, condizionato negativamente dalla chiusura delle attività ad aprile. Gli indici della produzione industriale a maggio e giugno hanno segnalato una ripresa dell’attività e, a luglio, è proseguito il miglioramento della fiducia delle imprese”. Lo osserva Istat nella nota mensile in cui riepiloga gli ultimi dati congiunturali. “A giugno si è registrata – prosegue la Nota – un’ulteriore marginale riduzione dell’occupazione in presenza di un ritorno alla ricerca del lavoro e una crescita degli acquisti di beni delle famiglie, tornati molto vicini ai livelli pre-crisi”. Lo scenario internazionale nelle ultime settimane è stato caratterizzato da un’asincronia dell’evoluzione della pandemia tra paesi che ha penalizzato ulteriormente la ripresa degli scambi mondiali. Gli scambi con l’estero dell’Italia evidenziano a maggio una ripresa sia delle esportazioni sia, in misura più contenuta, delle importazioni. A luglio, è proseguita per il terzo mese consecutivo la fase deflativa dei prezzi al consumo condizionata dalla componente dell’energia. Le ore settimanali effettivamente lavorate a livello pro-capite – cui la Nota di questo mese dedica un focus – a giugno per il totale degli occupati risultano ancora inferiori rispetto ai valori pre-Covid. Ci si ferma a 30,6 ore, sotto di 3,4 ore rispetto a febbraio. Il miglioramento segnato negli ultimi due mesi (+5,8 a maggio e +2,2 a giugno) “non ha quindi permesso di recuperare pienamente il gap segnato tra marzo e aprile. I livelli delle ore effettivamente lavorate pro-capite sono ancora inferiori rispetto a quelli di febbraio (-2,9 ore per i dipendenti e -5,2 ore per gli autonomi)”.