Borsa. L’Europa chiude in rosso, Milano la peggiore (-1,3%) colpita dalle trimestrali societarie

Piazza Affari

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Milano, 6 agosto – Chiusura in ribasso per l’Europa. A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso l’1,34%, a Parigi il Cac40 lo 0,98% con il Dax30 a Francoforte che ha registrato una flessione più limitata (-0,54%), grazie al dato migliore delle attese sugli ordini manifatturieri nel mese di giugno (+27,9% rispetto a maggio). Dopo un avvio volatile, dalla metà seduta gli indici del Vecchio Continente hanno imboccato la strada del ribasso e hanno avuto solo una breve reazione positiva ai dati Usa sul mercato del lavoro. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazioni sono state inferiori alle attese ma comunque restano a livelli elevati: il totale è sceso a 1,186 milioni contro una stima di 1,423 milioni. Dall’andamento poco mosso di Wall Street non sono arrivati altri spunti in grado di sostenere i listini del Vecchio Continente. Gli investitori intanto continuano a guardare i numeri del Covid-19 e, anche in vista del periodo di vacanze di Ferragosto, preferiscono alleggerire le posizioni. A Piazza Affari, attenzione puntata sulle trimestrali. I conti deboli del periodo aprile-giugno, la revisione al ribasso di alcuni target per la fine dell’anno e lo slittamento al primo trimestre 2021 dell’aggiornamento del piano industriale hanno zavorrato Pirelli (-4,76%). Vendite anche su Tenaris (-4,95%) e Unicredit (-3,87%) dopo i conti. Sulla banca di Piazza Gae Aulenti si è spento anche un po’ di appeal speculativo dopo che l’amministratore delegato, Jean Pierre Mustier, ha confermato che il gruppo non sarà coinvolto in operazioni di aggregazione del settore. Segno opposto per Bper (+2,17%) dopo i conti e il ritorno nel Ftse Mib al posto di Ubi Banca. Sul fronte dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,1842 dollari (1,1880 in avvio e 1,189 ieri) e a 124,979 yen (125,27 e 125,5 ) con il biglietto verde che vale 105,531 yen (105,48 e 105,5). Infine, il prezzo del petrolio è poco mosso con il contratto sul Wti consegna a settembre a 42,16 dollari al barile (-0,07%), e quello consegna Ottobre sul Brent del Mare del Nord a 45,34 dollari al barile (+0,38%).

 

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