Borsa. Ancora vendite in Europa. A Milano (-0,57%) Banca generali (-3,8%) nel mirino

Piazza Affari

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Milano, 8 luglio – Chiusura debole per le Borse europee, nonostante Wall Street in avvio abbia tentato di rialzare la testa, spinta ancora una volta dai titoli tech. La successiva frenata degli indici Usa ha incoraggiato un atteggiamento ancora più prudente in Europa e così i principali listini hanno chiuso tutti in deciso calo. Milano ha perso lo 0,57%, anche se lo spread è migliorato in area 163 punti. A destare preoccupazione, ancora una volta, sono stati i dati sulla pandemia: negli Usa i nuovi contagi sono saliti al record di oltre 60.000 unità in un giorno, sfiorando complessivamente i 3 milioni di casi. A Piazza Affari Banca Generali in rosso (-3,78%) dopo l’inchiesta del Financial Times che ha segnalato il coinvolgimento dell’istituto di gestioni patrimoniali nel caso delle cartolarizzazioni con sottostante crediti di società legate alle organizzazioni criminali calabresi. Sono risultate deboli anche le altre azioni delle banche, con Ubi (-0,8%) e Intesa Sanpaolo (-1,3%) che rimangono sotto osservazione nell’attesa dell’esito dell’offerta di Intesa sulla banca bergamasca. Atlantia ha accusato una flessione del 2,5%, nel giorno in cui il premier, Giuseppe Conte, ha preannunciato che la partita delle concessioni autostradali va chiusa nel giro di qualche giorno, non oltre il fine settimana. Ancora bene Diasorin (+0,39%), dopo il progresso della vigilia, innescato da lancio dei test per rilevare le influenze dei ceppi A e B. Sul fronte dei cambi, l’euro ha ripreso posizioni sul biglietto verde: passa di mano a 1,1318 dollari da 1,1295 di ieri. Inoltre l’euro-yen è pari a 121,63 da 121,47, mentre il dollaro/yen si attesta a 107,49 da 107,36. Il petrolio ha più volte cambiato la direzione di marcia nel giorno in cui sono stati diffusi i dati sulle scorte Usa, salite del tutto a sorpresa: il Wti agosto è trattato a 40,48 dollari al barile, in calo dello 0,3%. Nel dettaglio la scorsa settimana le scorte sono aumentate di 5,654 milioni di barili a 539,181 milioni di unità contro attese degli analisti per un ribasso di 2,8 milioni di barili. Infine l’oro è stabile sopra la soglia di 1800 dollari l’oncia (a 1.813,9), livello massimo dall’autunno 2011.

 

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