BlueBay. Le banche sono parte della soluzione alla crisi da Covid-19. Articolo di James McDonald

bancheLa pandemia di Covid-19 ha innescato un’ondata di misure di supporto, con l’obiettivo di mantenere il settore bancario efficiente e permettere alle economie di sopravvivere ai lockdown. In particolare, abbiamo analizzato quali azioni sono state intraprese e quale impatto ognuna di esse ha avuto sulle banche. 1. Politiche monetarie delle banche centrali – tassi bassi. Le banche centrali di tutto il mondo hanno tagliato i tassi di interesse, con il Regno Unito che si muove attorno allo zero e diverse banche che si sono spinte in territorio negativo. Questa politica dei tassi negativi ha l’obiettivo di ridurre i costi totali del credito per l’economia globale. A sua volta, ciò contribuisce a mantenere alta la qualità degli asset delle banche. In che modo? Abbassando i costi dei tassi di interesse dei prestiti all’economia reale, anche il costo applicato ad aziende e privati che prendono in prestito del denaro si riduce, aumentando le probabilità che queste somme vengano ripagate. Maggiore la probabilità che i prestiti vengano ripagati, più elevata la qualità degli asset di una banca. La Banca Centrale Europea sta permettendo alle banche di prendere in prestito da essa a tassi inferiori rispetto ai tassi di interesse headline (negativi), con condizioni molto favorevoli. Ciò significa che le banche vengono pagate per prendere in prestito dalle banche centrali e possono poi a loro volta concedere in credito tale denaro all’economia reale. Ciò migliora la profittabilità sia dei singoli prestiti che della banca stessa, incoraggiando al contempo l’erogazione di liquidità, contribuendo a far sì che l’economia resti attiva anche nei lockdown. Il programma di acquisti della Bce sta aiutando a ridurre i costi di finanziamento per le banche mantenendo gli spread a livelli molto bassi. Inoltre, tradizionalmente gli istituti di credito detengono grandi quantità di titoli di Stato per questioni di liquidità. Il fatto che la Bce stia acquistando tali bond gonfia i prezzi, supportando ulteriormente i bilanci delle banche.  2. Politiche fiscali – garanzie sui prestiti e supporto al reddito. I governi in tutto il mondo hanno introdotto schemi di garanzia sui prestiti alle aziende in risposta alla crisi. L’idea è di assicurarsi che le imprese possano continuare a operare quando i lockdown verranno meno, contribuendo a una ripresa economica solida.  Questi schemi aiutano le aziende a rimanere operative in questo periodo e a ripagare i loro prestiti, mantenendo elevata la qualità degli asset delle banche che forniscono tali prestiti. I governi europei hanno introdotto anche diversi schemi per sostenere i singoli individui, come la cassa integrazione nel Regno Unito. Tale provvedimento è studiato per garantire ai lavoratori un reddito durante il lockdown, il che protegge a sua volta i bilanci delle banche con cui tali individui potrebbero aver contratto un mutuo.

3. Politiche normative – aumento dei buffer. La regolamentazione bancaria è diventata molto più stringente dopo la crisi finanziaria del 2008-09, il che ha fatto migliorare notevolmente la solidità finanziaria delle banche. La decisione delle autorità di imporre l’aumento dei buffer di capitale delle banche ha permesso ai management di queste ultime di avere più fiducia riguardo alla solidità delle loro finanze, incoraggiandole a continuare a erogare prestiti all’economia reale.

Outlook per gli investimenti. Autorità e Banche centrali hanno adottato svariate misure per supportare le banche, a sostegno della nostra tesi che le banche rappresentano un’importante parte della soluzione nell’attuale crisi. Il principale rischio è che il picco del virus e i relativi impatti durino più a lungo del previsto, ma siamo sempre più sicuri che le autorità stiano fornendo tutto il supporto necessario alle banche e che i buffer di capitale di queste siano abbastanza solidi per sopravvivere a quella che a nostro avviso sarà una brusca contrazione, seguita da una lenta ripresa nel corso dei prossimi 2-3 anni. Ovviamente, detenere in portafoglio obbligazioni AT1 dei “campioni nazionali” tra le banche ci sembra l’approccio più attraente in questo contesto. Nel breve periodo riteniamo che un’accurata selezione di settori ed emittenti sarà fondamentale per generare performance nei prossimi trimestri.

James Macdonald, Partner, Senior portfolio manager, BlueBay Asset Management

 

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