Fintech, al via gruppo di lavoro europeo su Intelligenza artificiale e Big data

foto techAbi Lab, il Centro di ricerca e innovazione promosso dall’Associazione bancaria italiana, insieme a GFT Italia, società leader in tecnologia per la trasformazione digitale del settore finanziario, guidano un nuovo gruppo di lavoro europeo su Intelligenza artificiale e Big data. La nuova struttura nasce nell’ambito della Big Data Value Association (BDVA), l’organizzazione no profit punto di riferimento in Europa per Intelligenza artificiale e Big data con oltre 200 associati tra imprese, università ed enti. La tecnologia sta rapidamente trasformando il settore dei servizi finanziari e assicurativi. Nel campo finanziario la trasformazione digitale agisce sui servizi e sui processi utilizzati nella produzione di questi servizi. L’Intelligenza artificiale ha un ruolo importante, perché permette di analizzare vasti set di dati, valutando rischi e prospettive. Di qui processi più intelligenti e automatizzati, insieme a servizi su misura per le esigenze del cliente.

Abi Lab e GFT Italia si sono distinte a livello europeo e in ambito BDVA attraverso il progetto europeo Infinitech (per un approfondimento si veda qui), cui partecipano 48 partner, tra cui diverse banche, di 16 nazioni diverse. Infinitech, coordinato da GFT Italia, è stato finanziato dall’Ue con quasi 16 milioni di euro, con l’obiettivo di stabilire un’architettura di riferimento che possa supportare le organizzazioni del settore finanziario e assicurativo nei processi di innovazione connessi a Intelligenza artificiale (Artificial Intelligence – Ai), Big data, Internet delle cose (Internet of things – IoT). Abi Lab, come partner di Infinitech collaborerà con GFT Italia per testare soluzioni per le banche italiane in ambienti protetti. La spesa in tecnologia e innovazione è una voce sempre più importante per il mondo bancario italiano. Secondo l’ultima rilevazione Abi – Cipa sull’Information Technologies (It) gli investimenti 2018 dei diciannove gruppi del campione sono stati pari a 4,7 miliardi di euro. La spesa è sicuramente sottostimata, visto che nel campione mancano i centri di servizi consortili, i cui investimenti si riflettono sulle banche che ne usufruiscono.

 

 

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