Milano, 22 giugno – I timori crescenti per una seconda ondata di contagi hanno frenato i listini europei. A Piazza Affari – dove lo stacco cedole di 7 big ha pesato per lo 0,31% – il Ftse Mib ha perso lo 0,71% mentre a Parigi il Cac40 ha perso lo 0,6% e a Francoforte il Dax30 lo 0,55%. Gli investitori continuano ad avere come punti di riferimento la ripresa economica e i dati sul Covid-19. Da una parte si guarda ai dati macroeconomici, negli Usa è tornato positivo l’indice dell’attività calcolato dalla Fed di Chicago quando le vendite di case a maggio sono scese del 9,7% in linea con le attese, mentre nella zona euro a giugno la fiducia dei consumatori è risalita, dall’altra si valutano i numeri del coronavirus, con alcuni Stati Usa che vedono i contagi in risalita con il rischio di nuove chiusure. Nonostante il consigliere economico della Casa Bianca, Larry Kudlow, abbia smentito l’arrivo di una seconda ondata di contagi e abbia detto che il Congresso probabilmente presenterà un nuovo piano di aiuti per l’economia entro la fine del prossimo mese, la reazione dei mercati Usa alle sue parole è stata limitata, in una seduta caratterizzata da molta cautela. Tornando in Europa, a Piazza Affari protagonisti in positivo i titoli Interpump (+6,25%) e Inwit (+3,02%), oggi al debutto nel Ftse Mib, dove hanno preso il posto di Salvatore Ferragamo e Bper. In fondo al segmento principale soprattutto i titoli che hanno distribuito il dividendo ai propri azionisti. Giornata in rialzo per Fca (+1,36%), aspettando il via libera del Mef alla garanzia Sace per il prestito da 6,3 miliardi di euro di Intesa Sanpaolo, in una giornata di recupero per molti titoli europei del comparto auto. Sul fronte dei cambi, la moneta unica si rafforza e passa di mano a 1,1254 dollari (1,1204 in avvio e 1,1192 in chiusura venerdì), e a 120,241 yen (119,73 e 119,87), quando il biglietto verde vale 106,842 yen (106,94 e 106,95). Infine, il prezzo del petrolio è in rialzo con il contratto consegna Agosto sul Wti che sale dello 0,9% a 40,18 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Brent del Mare del Nord guadagna lo 0,7% a 42,5 dollari al barile.