Vertice Ue. Michel, a metà luglio il Consiglio, in presenza. Von der Leyen: si punta a intesa prima di agosto La presidente della Commissione al termine del vertice europeo: ‘C’è la consapevolezza che il successo del Recovery plan dipende anche dalla sua rapida adozione’

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel

Bruxelles, 19 giugno. Il vertice europeo dedicato al Recovery fund e al prossimo bilancio pluriennale ha terminato il dibattito su tutti i punti. Nonostante il lavoro resti complesso tutti hanno mostrato, oggi, si essere impegnati, ora dobbiamo intensificare i contatti. Così il presidente del Consiglio Ue Charles Michel al vertice Ue, annunciando, attorno alla metà di luglio, il Consiglio europeo sul piano Next Generation Ue. Sul Recovery fund e il bilancio c’è un consenso emergente ma allo stesso tempo non dobbiamo sottostimare le differenze di visione sui diversi punti. E’ necessario continuare la discussione”, ha spiegato  Michel. Ammontare complessivo di bilancio Ue e Recovery, sconti, proporzione di prestiti e sovvenzioni, condizionalità e criteri di distribuzione: questi i temi su cui la discussione “resta molto difficile”, secondo Michel. “Nei prossimi giorni dovremo lavorare” su questo, “cercheremo di accelerare i negoziati per avere una discussione utile a luglio, oggi ho sentito che c’è volontà politica comune di agire”, ha detto Michel.

“La prima discussione” su Recovery fund e bilancio “è stata molto positiva”, i leader hanno affermato di volere “un accordo prima di agosto” e sono consapevoli che “il successo del Recovery plan dipende anche dalla sua rapida adozione”: lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al termine del vertice europeo.

Ma la Svezia e l’Olanda frenano. Con gli altri tre Paesi frugali, “pensiamo che” il Recovery plan “debba essere basato sui prestiti e non su sovvenzioni” e le posizioni in seno al Consiglio “sono ancora abbastanza lontane”. Così il premier svedese, Stefan Lofven, al termine della videoconferenza dei leader, secondo quanto riportano i media on-line svedesi. “Resta molto da negoziare” e faremo di tutto per riuscire a trovare un accordo in estate “ma non posso fare previsioni se sarà possibile”.

“Ci sono enormi differenze di opinioni” nella discussione sul Recovery fund. “Non so dire se chiuderemo la discussione entro la pausa estiva. Nessuno di noi vuole tirarla per le lunghe. La velocità aiuta, ma in questa discussione il contenuto è fondamentale”, afferma il premier olandese, Mark Rutte, al termine della videoconferenza con i partner Ue. D’altra parte, sottolinea Rutte, “da quanto mi risulta il pacchetto da 540 miliardi” delle misure giàapprovate (Mes light, Sure per la disoccupazione e fondi Bei) sono ancora intatte”. Rutte, a quanto si è appreso, nel corso del Consiglio Ue, citando il premier italiano, ha sottolineato di “guardare con favore allo spirito che sta ispirando il governo sulle riforme” con interventi a favore degli “investimenti per crescita e produttività.

“Sul fronte interno, l’Italia ha già avviato una consultazione nazionale con tutte le forze politiche, produttive e sociali per elaborare un piano di investimenti e riforme che ci consenta di non ripristinare la situazione pre-Covid 19 ma di migliorare il livello di produttività e di crescita economica”. Lo ha spiegato il premier Giuseppe Conte al Consiglio Ue. “La proposta della Commissione è equa e ben bilanciata – ha proseguito Conte -. Sarebbe un grave errore scendere al di sotto delle risorse finanziarie già indicate. E anche la combinazione tra prestiti e sussidi è ben costruita. Anche i tempi sono molto importanti. Dobbiamo assolutamente chiudere l’accordo entro luglio. E dobbiamo assecondare gli sforzi della Commissione di rendere disponibili alcune risorse già per quest’anno”.

“Dobbiamo mantenere distinti – ha aggiunto Conte – i criteri di allocazione del Quadro Finanziario Pluriennale e quelli del “Next Generation EU” e, in ogni caso, considerare queste due proposte come componenti un unico pacchetto indivisibile. Questo consentirà all’Italia di avere un atteggiamento più flessibile su alcuni aspetti del Qfa, ad esempio quelli che appaiono più anacronistici (come i “rebates”)”.

“La Commissione europea e la BCE non hanno mancato l’appuntamento con la Storia – ha detto Conte -. Ora è il turno del Consiglio Europeo di essere all’altezza della sfida e di dare un segnale politico forte. A me non piace la formula “compromesso”, preferisco si lavori per una “decisione politica ambiziosa”.

“L’Europa deve dare una risposta all’altezza della crisi da Covid-19 e lo deve fare velocemente. La proposta della Commissione europea dibattuta oggi è un punto di partenza, ma dobbiamo arrivare presto ad un accordo. Più tempo perdiamo, più la recessione sarà profonda”. Così il premier spagnolo, Pedro Sanchez, su Twitter, al termine della videoconferenza dei leader sul Recovery fund ed il bilancio pluriennale della Ue.

La Germania si è spesa perché si arrivi velocemente a un’intesa in Ue, ha detto Angela Merkel a Berlino dopo il Consiglio europeo in videoconferenza. Merkel ha citato la presidente della Bce Christine Lagarde e ha ribadito che “le implicazioni economiche della pandemia sono molto dure, siamo di fronte alla sfida più grande dalla Seconda guerra mondiale”.

“Il Recovery Fund non deve aprire la strada a un’unione del debito” perciò “deve esserci un limite di tempo” e “si deve discutere di chi paga quanto, di chi beneficia di più e di quali condizioni vincolano gli aiuti”. Così il cancelliere austriaco Sebastian Kurz in un messaggio diffuso su Twitter a margine del vertice Ue. “L’Austria è ben coordinata con Danimarca, Olanda e Svezia” e vuole “contribuire” al dibattito Ue, sottolinea Kurz, “l’obiettivo” di Vienna “è mostrare solidarietà ai Paesi più colpiti dal coronavirus”.

Quella messa sul tavolo dalla Commissione Ue è “una proposta ambiziosa” per il rilancio dell’Ue, “che per noi rappresenta la base minima di partenza. Non accetteremo nessun passo indietro”. Così il presidente del Parlamento europeo,David Sassoli, intervenendo in apertura della videoconferenza dei capi di Stato e di governo europei.

“Intervenire solo con prestiti avrebbe conseguenze asimmetriche sul debito dei singoli Stati membri e sarebbe più costoso per l’Unione nel suo insieme”, ha sottolineato.

“Sul piano di ripresa il parlamento è chiaro, è una buona base di partenza e ci auguriamo che il Consiglio la apprezzi per iniziare una negoziazione. Vogliamo un piano di ripresa e un Qfp (quadro finanziario pluriennale, ndr) che siano la benzina del motore che deve ripartire”, ha proseguito il presidente del Parlamento europeo, sottolineando che il “Parlamento Ue non intende rinunciare alle proprie prerogative come autorità di bilancio”.

“Abbiamo una responsabilità collettiva di arrivare a un risultato. Oggi i leader del Consiglio europeo discuteranno il bilancio a lungo termine dell’Ue e il piano per la ripresa per la lotta al Covid-19. Ora è il momento di impegnarsi”, ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, prima dell’inizio del vertice in videoconferenza.

“Oggi attraversiamo una tappa cruciale verso l’uscita dalla crisi”, ha scritto invece la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen. “Sono felice di presentare il Next Generation Eu al Consiglio europeo. Il nostro pacchetto aiuterà l’Europa per una ripresa resiliente, sostenibile e digitale. Ora dobbiamo unire i nostri sforzi, non è consentito alcun ritardo”, ha continuato su Twitter.

 

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