Ue, leader divisi cercano accordo su pacchetto stimolo contro coronavirus

La Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen e il Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte

La Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen e il Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte

BRUXELLES (Reuters) – I leader dell’Unione Europea hanno dato il via al processo di approvazione di un pacchetto di stimolo senza precedenti per le economie del blocco devastate dal coronavirus, consapevoli della necessità di fornire rapidamente aiuti ma ancora divisi su dimensioni e termini finali. I 27 capi di governo hanno avviato una videoconferenza alle 10 italiane per discutere della ripresa del blocco, in cui hanno perso la vita oltre 100.000 persone a causa del COVID-19 e che è ora alle prese con una recessione economica senza precedenti che ne minaccia stabilità e posizionamento globale. “È una crisi senza precedenti che ha avuto un impatto enorme, economico, sociale e anche sulla sostenibilità della Ue”, osserva un alto diplomatico Ue. “Per dimostrare che l’Europa offre protezione, non possiamo più perdere tempo, poiché i ritardi renderanno le cose più difficili e costose”. Sul tavolo delle trattative c’è il prossimo bilancio Ue di circa 1.100 miliardi di euro per il 2021-27 e il Recovery fund da 750 miliardi proposto dalla Commissione. “Insieme … questo è un enorme stimolo di 1.850 miliardi di euro. Non solo aiuta le economie dei paesi più colpiti dal virus. Soccorre anche i paesi le cui economie sono state colpite duramente in maniera indiretta a causa dei lockdown,” ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. L’aiuto dev’essere erogato principalmente tra i paesi più colpiti, come Italia e Spagna, ma rimangono molte divergenze da appianare prima di raggiungere il necessario accordo unanime. Funzionari e diplomatici prevedono che un accordo potrebbe arrivare a luglio. I 27 capi di governo hanno avviato una videoconferenza alle 10 italiane per discutere della ripresa del blocco, in cui hanno perso la vita oltre 100.000 persone a causa del COVID-19 e che è ora alle prese con una recessione economica senza precedenti che ne minaccia stabilità e posizionamento globale. “È una crisi senza precedenti che ha avuto un impatto enorme, economico, sociale e anche sulla sostenibilità della Ue”, osserva un alto diplomatico Ue. “Per dimostrare che l’Europa offre protezione, non possiamo più perdere tempo, poiché i ritardi renderanno le cose più difficili e costose”. Sul tavolo delle trattative c’è il prossimo bilancio Ue di circa 1.100 miliardi di euro per il 2021-27 e il Recovery fund da 750 miliardi proposto dalla Commissione.

“Insieme … questo è un enorme stimolo di 1.850 miliardi di euro. Non solo aiuta le economie dei paesi più colpiti dal virus. Soccorre anche i paesi le cui economie sono state colpite duramente in maniera indiretta a causa dei lockdown,” ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. L’aiuto dev’essere erogato principalmente tra i paesi più colpiti, come Italia e Spagna, ma rimangono molte divergenze da appianare prima di raggiungere il necessario accordo unanime. Funzionari e diplomatici prevedono che un accordo potrebbe arrivare a luglio. “Abbiamo una responsabilità collettiva a cui ottemperare”, ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Mentre il sud, già fortemente indebitato, chiede sovvenzioni senza troppe condizioni, il nord più frugale auspica solo prestiti condizionati.

“La condizionalità è un grosso problema. Un accordo sulle riforme potrebbe creare margine di manovra per gli aiuti a fondo perduto”, ha detto un diplomatico.

Svezia, Danimarca, Austria e Paesi Bassi, i cosiddetti “frugal four”, ritengono inoltre che il Recovery fund proposto sia troppo grande e che lo stanziamento dei fondi non sia sufficientemente correlato alla pandemia.

I paesi dell’Est Europa ritengono che troppi soldi andranno a sud e intendono mantenere il focus sulla spesa per l’agricoltura ed eliminare il divario esistente in termini di sviluppo con l’Occidente più ricco.

I contribuenti netti alle casse Ue con i conti in salute — compresi i “frugal four” e la Germania — intendono mantenere le agevolazioni passate sui contributi che altri vogliono eliminare, ma non vi è alcun accordo su come eventualmente rimborsare i prestiti della Commissione.

I funzionari si aspettano che i leader Ue avranno bisogno di almeno uno o due altri incontri il mese prossimo per raggiungere un accordo finale, che segnerebbe anche un passo verso una maggiore unità del blocco dopo la dannosa battuta d’arresto dovuta alla Brexit.

 

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