Temendo “autunno dello scontento”, Ue cerca unità su Recovery plan

Il Palazzo Berlaymont a Bruxelles sede della Commissione Europea

Il Palazzo Berlaymont a Bruxelles sede della Commissione Europea

Varsavia-Berlino, 18 giugno (Reuters) – I leader dell’Unione europea cercheranno di ridurre le loro divergenze in merito al piano di ripresa economica post coronavirus durante il vertice di domani, temendo che ulteriori battibecchi e ritardi non possano far altro che compromettere la fiducia dei cittadini nel blocco con l’inasprirsi della recessione.

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato che la Ue, che ha registrato circa 100.000 morti legate a Covid-19 e sta attraversando la peggiore recessione dalla Seconda Guerra Mondiale, ha urgentemente bisogno di un accordo sul suo budget pluriennale e sul recovery fund da svariati miliardi di euro. “La pandemia ha rivelato quanto sia ancora fragile il progetto europeo”, ha detto Merkel al parlamento a Berlino, lamentando la risposta iniziale “piuttosto nazionale e non europea” alla pandemia da parte dei governi della Ue, compresa il suo.

I leader dei 27 Stati del blocco si incontreranno domani in videoconferenza in quello che dovrebbe essere solo il primo passo verso un consenso su un salvataggio economico congiunto che è stato finora un tiro alla fune tra i paesi del Nord, fiscalmente conservatori, e il ‘Club Med’ degli stati del sud altamente indebitati.

I mercati finanziari hanno preso in considerazione un possibile accordo raggiunto grazie al linguaggio conciliante di entrambe le parti, ma oggi alcuni diplomatici hanno detto che potrebbe essere necessario un altro vertice – o anche due – il mese prossimo per raggiungere un accordo.

I leader discuteranno di una proposta avanzata dalla Commissione europea di prendere in prestito 750 miliardi di euro sul mercato per aiutare a rilanciare le economie più colpite dalla pandemia, in particolare Italia e Spagna.

Verrà discussa anche una proposta per stabilire il bilancio Ue per il blocco per il 2021-27 a 1.100 miliardi di euro, riaprendo una questione discussa per una notte intera durante un vertice di febbraio. Secondo alcuni diplomatici, la crisi del coronavirus scoppiata dopo quell’incontro ha creato un senso di urgenza in tutta Europa.

La pandemia ha colpito il blocco mentre stava già affrontando altre grandi sfide, dalla ricerca di una strategia comune per contrastare l’ascesa economica della Cina alla gestione dell’amministrazione ostile degli Stati Uniti.

“La Ue deve inviare un segnale forte che è pronta ad agire con decisione prima dell’ondata di malcontento attesa in autunno per i malesseri economici”, ha detto un alto diplomatico Ue.

“Vorremmo raggiungere l’accordo a luglio. In autunno, gli effetti dello stallo economico saranno sempre più visibili, anche nelle strade delle città europee. Dobbiamo inviare il segnale che la Ue sta agendo per risolvere questo problema”. La Commissione ha suggerito che due terzi dei recovery fund siano erogati in aiuti e un terzo in prestiti.

Per Paesi Bassi, Danimarca, Svezia e Austria, soprannominate “le quattro frugali”, il fondo è troppo ingente e lo vogliono utilizzare solo come prestiti, poiché le sovvenzioni dovrebbero essere rimborsate da tutti i contribuenti della Ue.

“È un dibattito così complesso che sarà difficile trovare una soluzione nelle prossime settimane, se non del tutto”, ha detto ieri il Primo Ministro olandese Mark Rutte all’Aja. “Ma alla fine dovremo cercare un compromesso, perché ci sono in gioco interessi più grandi… evitare che l’Europa, l’Unione europea, in quanto importante custode della sicurezza e della stabilità nel mondo, esca indebolita da questa crisi”. Rutte ha detto che la solidarietà europea deve avere lati sia positivi che negativi e che i paesi che beneficiano dei fondi per la ripresa devono portare avanti le riforme economiche in settori che vanno dal mercato del lavoro, alle tasse, ai loro sistemi giuridici.

 

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