Abi. A maggio lievitano i prestiti. Credito sempre a buon mercato e calano le sofferenze (-19,5%)

abiA maggio 2020, i prestiti a famiglie e imprese sono aumentati dell’1,5% rispetto a un anno fa. In ulteriore contrazione i tassi di interesse. In calo del 19,5% le sofferenze. Sono queste alcune delle principali evidenze del Rapporto dell’Associazione bancaria italiana sul credito a maggio di quest’anno. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni.

A maggio 2020 i tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento sono in ulteriore riduzione, e registrano le seguenti dinamiche:

il tasso medio sul totale dei prestiti è il 2,40% (2,43% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007) e il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l’1,07% (1,10% il mese precedente; 5,48% a fine 2007) e il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è l’1,33% (1,41% ad aprile 2020, 5,72% a fine 2007).

Le sofferenze nette (al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) ad aprile 2020 sono 26,2 miliardi di euro, in calo rispetto ai 32,6 miliardi di aprile 2019 (-6,4 miliardi pari a -19,5%) e ai 50,9 miliardi di aprile 2018 (-24,7 miliardi pari a -48,5%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 62 miliardi (pari a -70,5%). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è dell’1,51% ad aprile 2020 (era 1,87% ad aprile 2019, 2,96% ad aprile 2018 e 4,89% a novembre 2015).

I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a maggio 2020, di oltre 115 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (variazione pari a +7,6% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 10 miliardi di euro in valore assoluto (pari a -4,2%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +6,0% a maggio 2020.

 

 

 

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