Borsa. Europa nervosa aspetta segnali dalla Fed. Milano chiude a -0,86%

Piazza Affari

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Milano, 10 giugno – Seduta nervosa per le Borse europee che, dopo le oscillazioni della giornata, hanno chiuso in calo, ma sopra i minimi di seduta, in attesa di segnali da parte della Federal Reserve. Così Milano ha finito in discesa dello 0,86%, con lo spread in aumento a 188 punti, dai 180 di ieri, Parigi ha perso lo 0,82%, Francoforte lo 0,7%, Londra poco sotto la parità e Madrid l’1,14%. Tutto da capire se la Fed seguirà la Bce sulla via di una strategia aggressiva per sostenere l’economia, oltre quella vista fin qui. Secondo gli osservatori, i tassi resteranno fermi ai livelli attuali, tra 0 e 0,25% (sembrerebbero quindi esclusi tassi negativi) e difficilmente saranno annunciati cambi radicali di approccio, ma potranno essere rivisti i piani di acquisto di asset e di Treasury (dall’inizio della pandemia la Fed ha comprato oltre 2.000 miliardi di titoli di stato e mortgage securities). Inoltre, la Fed potrebbe decidere di dare delle guidance, come fa la Bce, indicando fino a quando i tassi resteranno ai livelli attuali. Questo in un contesto di grave difficoltà economica: oggi l’Ocse ha dipinto uno scenario ancora più grave di quello ipotizzato da altri istituti, che diventerà drammatico se ci sarà una seconda ondata di casi di coronavirus (per l’Italia attesi ribassi del Pil a doppia cifra). Per quanto riguarda i titoli, a Piazza Affari ha svettato Moncler (+3,63%), alla vigilia dell’assemblea, e si è distinta Finecobank (+3,5%), con i titoli del risparmio gestito in recupero. In coda Cnh Industrial (-5,27%), la peggiore, e le banche, già ieri bersagliate per i timori di un nuovo stop ai dividendi. In particolare, giù Bper (-5,03%), che è coinvolta nello stop Antitrust a Intesa-Ubi, e Unicredit (-3,31%). Deboli anche gli energetici (Eni -1,56%, Saipem -2,5%) frenati dal nuovo calo del petrolio, dopo il rialzo a sorpresa delle scorte americane (-1,8% il Wti luglio a 38,26 dollari al barile, -1,3% il Brent agosto a 40,65 dollari). Per quanto riguarda i cambi, l’euro è stabile sui massimi in tre mesi sul biglietto verde e passa di mano a 1,1349 dollari (1,135 in avvio e alla chiusura di ieri), mentre l’euro/yen vale 121,715. Il biglietto verde vale 107,273 yen (107,43 all’apertura e 107,71 ieri).

 

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