Schroders. Bce potenzia il programma di acquisti, pronta a finanziare i governi più penalizzati

La scultura della Moneta unica di fronte al palazzo della Bce a Francoforte sul Meno

La scultura della Moneta unica di fronte al palazzo della Bce a Francoforte sul Meno

La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato che espanderà ed estenderà il suo nuovo programma di acquisto di asset (APP), noto come il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP). Il PEPP acquisterà asset per ulteriori €600 miliardi, portando il programma a coprire un totale di €1.350 miliardi, che verrà esteso almeno fino alla fine di giugno 2021 (in precedenza la scadenza era prevista per dicembre 2020). Ciò si aggiunge all’aumento di €120 miliardi all’APP “normale”, che continua a prevedere acquisti pari a €20 miliardi al mese. L’aumento del quantitative easing ha sorpreso i mercati, portando a un notevole rally per i Titoli di Stato (prezzi maggiori, rendimenti inferiori), soprattutto nei mercati periferici come Italia e Spagna. Anche i mercati azionari sono entrati in rally in un primo momento, tornando poi su livelli inferiori rispetto a quelli precedenti all’annuncio da parte della Bce.

L’Eurotower ha anche pubblicato le sue ultime previsioni, con una diminuzione nelle stime di crescita del Pil, a -8,7% per il 2020, prima di una ripresa del 5,2% nel 2021 e del 3,3% nel 2022. Anche le previsioni sull’inflazione sono state ridotte: 0,3% nel 2020, 0,8% nel 2021 e 1,3% nel 2022.

Le previsioni sulla crescita della Bce per quest’anno e per il prossimo sembrano essere molto più pessimistiche rispetto a quelle di Schroders (-6,1% nel 2020 e 4,6% nel 2021).

Durante la conferenza stampa, la Presidente Christine Lagarde ha dipinto un quadro molto negativo e ha sottolineato la debolezza dell’outlook dell’inflazione e l’importanza che questa torni sulla strada che aveva intrapreso prima del Covid-19. Sebbene Lagarde abbia aggirato le domande sulla Corte Costituzionale tedesca, l’enfasi sul rischio di deflazione può essere visto come una risposta alla sentenza della Corte, secondo la quale la Bce non aveva giustificato l’aumento degli acquisti a fine 2020. Abbiamo notato che non c’è stata quasi menzione del rischio deflazione quando il PEPP fu annunciato per la prima volta, ma questo aspetto ha trovato spazio nella comunicazione di questo mese.

È diventato evidente che i programmi di QE della Bce ora vengono utilizzati per finanziare i governi, con una tendenza ad aiutare gli Stati membri penalizzati dai mercati per via delle loro deboli dinamiche a livello di debito.

Come ha detto Lagarde oggi: “Chiaramente politica fiscale e politica monetaria, per come si stanno sviluppando ora le cose, si completano a vicenda, lavorano fianco a fianco e sono allineate nel perseguire obiettivi simili…”.

Di conseguenza, ci sono buone possibilità che la Bce espanda ed estenda ulteriormente i suoi programmi più avanti.

Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist, Schroders

 

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