Nordea AM. Bce, l’aumento del PEPP e le sue conseguenze. Commento di Sebastien Galy

La Presidente della Bce, Christine Lagarde

La Presidente della Bce, Christine Lagarde

La Bce ha aumentato il pacchetto PEPP di 600 miliardi di euro, nonostante ci si aspettasse un aiuto da 500 miliardi.  Il programma è stato prorogato fino a giugno 2021 con cedole e titoli in scadenza che saranno reinvestiti almeno fino alla fine del 2022. La crescita si prevede al 5,2% nel 2021 e al 3,3% nel 2022, grazie a un lavoro di forecasting eroico rispetto alla previsione di base. La Bce ha accolto con favore il pacchetto di 750 miliardi di euro proposto dalla Commissione europea, evitando ogni discussione sui finanziamenti, contrariamente a quanto ci aspettavamo,  e ogni accenno al controllo del rendimento del credito (non sovrano, in quanto darebbe un’opzione gratuita all’Italia).  La Bce ha offerto una soluzione per trovare un compromesso con la Corte costituzionale tedesca e ha esaminato l’efficacia e il rapporto costi/benefici delle politiche monetarie. Questo risponde al principio di proporzionalità, un altro modo con cui esaminare anche il rapporto tra acquisti sovrani e di credito. Per ora la Bce non vuole chiarire la sua posizione.

La conseguenza prevista per il piano PEPP è un possibile rally sulle scadenze a 10 anni italiane e greche rispettivamente di 15pb e di 12pb.

Sebastien Galy, Senior Macro Strategist di Nordea AM

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