Borsa. Seduta a corrente alternata. Milano sulla parità (-0,09%) con i farmaceutici, meglio Francoforte e Londra

Piazza Affari a Milano

Piazza Affari a Milano

Milano, 15 maggio – L’ultima seduta della settimana dei mercati azionari europei si chiude contrastata al termine di scambi sull’ottovolante. A Piazza Affari il Ftse Mib ha cambiato più volte direzione per poi terminare le contrattazioni in calo dello 0,09%. Hanno fatto meglio Francoforte (+1,2%) e Londra, con Parigi sottotono (+0,11%) e Madrid in deciso calo (-1,08%). Il mercato ha cercato di sfruttare la scia della chiusura positiva di Wall Street alla vigilia e della Borsa di Tokyo, per poi scontrarsi con una serie di dati macro e le rinnovate tensioni tra Stati Uniti e Cina. Così l’ottimismo per le progressive misure di allentamento del lockdown decise da molti Paesi è stato in parte controbilanciato dalle indicazioni macro arrivate da Cina, Europa e Stati Uniti. Ad aprile in Cina è rimbalzata la produzione industriale (+3,9%) mentre hanno deluso le vendite al dettaglio. Sul fronte europeo, è stato confermato il calo del Pil del 3,9% nel primo trimestre 2020 per la zona euro. Nel pomeriggio è stata la volta dei dati Usa. La produzione industriale ad aprile è crollata dell’11,2%, facendo registrare il peggior calo in 101 anni, anche se la lettura ha rispettato le attese degli analisti. Le vendite al dettaglio, invece, hanno fatto peggio delle stime, quando, secondo la lettura preliminare, la fiducia dei consumatori calcolata dall’Università del Michigan è salita a maggio a 73,7 punti, battendo le attese. Tra i titoli a Piazza Affari balzo dei farmaceutici con Recordati (+6,05%) e Diasorin (+4,07%). Giornata di acquisti anche per Exor (+3,13%). Segno opposto per St (-2,92%), Banca Mediolanum (-2,27%) e Leonardo (-2,19%). Sul mercato dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,0816 dollari (1,0804 in avvio e 1,0801 alla vigilia), e a 116,041 yen (115,793 e 115,68), con il biglietto verde che vale 107,273 yen (107,153 in avvio). Il prezzo del petrolio, infine, è in rialzo con il contratto consegna Giugno sul Wti che sale del 3,7% a 28,58 dollari al barile e quello consegna Luglio sul Brent del Mare del Nord a 31,46 dollari al barile (+1%).

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