Stato dell’Unione. Conte: “Recovery fund prima che sia troppo tardi, si vince o si perde tutti” Il premier italiano: “E’ in gioco lo stesso progetto europeo. Serve parte del Recovery Fund nella seconda metà del 2020′

Il Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte

Il Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte

Nel giro di poche settimane, il Covid-19 ha cambiato le vite di miliardi di persone in tutto il pianeta. Non poteva dunque essere incentrata su un tema diverso l’annuale conferenza ‘The State of the Union’, che oggi ha radunato esperti da tutto il mondo per discutere cosa cambierà durante e dopo il passaggio del nuovo coronavirus. Interventi, tra gli altri, di Conte, Lagarde e von der Leyen. ”Le tre misure Sure, Bei, Mes sono insufficienti, ammontando ad una frazione di quanto altre grandi economie, come quella Usa, stanno spendendo per sostenere le loro imprese e le loro famiglie. Il prestito effettivo del “Recovery Fund” sui mercati (distinto dalle risorse totali che esso mobilita) deve essere di notevole dimensione, almeno 1 trilione di euro, per portare la dotazione totale della risposta europea in linea con le necessità finanziarie complessive dell’Ue”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nell’intervento conclusivo a “The State of Union”.

“La sfida cruciale è quella di tradurre in realtà il segnale politico sul “Recovery Fund”, prima che sia troppo tardi per le economie e per la società del nostro continente. L’impatto economico della crisi da Covid-19 è gigantesco e drammatico, come le previsioni economiche europee ed internazionali confermano. Pertanto, l’Europa deve agire senza ulteriore indugio per avviare la ripresa economica”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nell’intervento conclusivo dell’edizione 2020 di “The State of Union”. ”Se non adottiamo e attuiamo rapidamente una risposta europea coordinata basata sulla solidarietà, sul coraggio, su misure straordinarie all’altezza della sfida senza precedenti, sarà lo stesso progetto europeo ad essere in gioco. Le sfide nella crisi attuale sono una ripresa tempestiva e piena delle economie europee interconnesse, il Mercato Unico – che è un pilastro fondamentale dell’Unione Europea – e le catene di valore che sono al cuore dell’industria europea. Dipendiamo tutti gli uni dagli altri e dobbiamo tutti fare affidamento gli uni sugli altri”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nell’intervento conclusivo dell’edizione 2020 di ‘State of the Union’. “L’Ue deve dare ai cittadini europei un messaggio chiaro, dimostrando di avere una visione comune di ciò che è necessario per superare l’attuale crisi e per promuovere una rapida ripresa in tutto il continente”, aggiunge. “Un “front loading” del “Recovery Fund” è necessario con urgenza, come ponte per anticipare parte delle risorse alla seconda metà del 2020, perché il Fondo dovrebbe essere collegato al prossimo Quadro Finanziario Pluriennale. Sarà di fondamentale importanza che tutti gli Stati Membri siano pienamente coerenti con la loro responsabilità politica sia sul Recovery Fund, sia sul Quadro Finanziario Pluriennale. Ulteriori ritardi” su entrambi “metterebbero in pericolo l’avvio di una piena ripresa economica”. Lo dice il premier Giuseppe Conte a “The State of Union”.

Per l’Europa “è altamente desiderabile” una risposta di bilancio comune, avverte Christine Lagarde, presidente della Bce. Secondo il commissario Ue agli affari economici Paolo Gentiloni la sentenza dei giudici costituzionali tedeschi non avrà un impatto significativo sulle politiche monetarie. Un ‘piano De Gasperi’ per il rilancio dell’Ue: è la proposta del presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parla di un salto di qualità dei Paesi europei davanti ’alla più grave crisi economica della loro storia’ e sottolinea: ‘Ricevuto gli aiuti prima dai Paesi extra Ue’. Nel suo videomessaggio di saluto alla conferenza, il sindaco di Firenze Dario Nardella chiede un ‘coinvolgimento più strutturale delle città nel processo decisionale delle politiche europee’.
“In questa fase cruciale per l’Europa non siamo di fronte ad un negoziato a somma zero. Non ci saranno vincitori e sconfitti. O vinceremo tutti, o perderemo tutti. L’Europa non può accettare che la peggiore pandemia globale risulti in un processo di disintegrazione senza precedenti. Lavoriamo insieme per far vincere l’Europa!”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nell’intervento conclusivo dell’edizione 2020 di ‘The State of the Union’

Per l’Europa “è altamente desiderabile” una risposta di bilancio comune, che impedirebbe di lasciare sulle spalle dei singoli Paesi una risposta alla crisi innescata dal Covid-19 che rischia di costare il 10% del Pil dell’Eurozona con emissioni di debito comprese fra 1.000 e 1.500 miliardi di euro. L’allarme arriva da Christine Lagarde, presidente della Bce. ”Dobbiamo prepararci come Unione” a fronteggiare la fase successiva della sfida posta dalla pandemia, spostando l’attenzione “dal fornire una rete di sostegno al favorire la ripresa”.  Lagarde, facendo appello a una risposta di bilancio comune europea, ha parlato di un “momento Schuman” per i Paesi europei, chiamati a fare uno sforzo di solidarietà e integrazione come in altre occasioni cruciali del passato. Ciascun Paese dell’Eurozona “deve poter rispondere come necessario” allo shock economico posto dalla pandemia, “altrimenti rischiamo di ampliare le asimmetrie e di uscire dalla crisi con una divergenza economica ancora più ampia”

“Non credo” che la sentenza dei giudici costituzionali tedeschi avrà un impatto significativo sulle politiche monetarie. Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni. “La Commissione affermerà con molta forza questi due principi: il primo è il primato della giurisdizione europea, il secondo è l’indipendenza della Bce”.

L’Europa è di fronte “alla più grave crisi economica della sua storia, la risposta che daremo ne definirà il futuro. Le prime risposte sono andate nella giusta direzione ma ora è urgente definire ulteriori misure, serve un salto di qualità che non può che essere un grande piano per la ricostruzione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

“L’Italia ha chiesto dimostrazione reale di solidarietà da parte dell’Unione europea”, ha sottolineato Di Maio. “Alcuni Paesi hanno chiuso le frontiere con l’Italia e abbiamo ricevuto aiuti prima da paesi extra Ue che da Paesi Ue”, ha aggiunto. “Poi – ha proseguito – ci sono state le scuse avanzate dalla presidente Ursula von der Leyen e l’impegno a cambiare rotta ed è stato messo a punto un ventaglio di strumenti”.

 Una delle priorità della risposta economica alla pandemia è “assicurarci di proteggere i Paesi che hanno condizioni economiche complesse, dove c’è meno spazio di manovra di bilancio a causa di alti livello di debito”, lo ha detto Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fondo monetario internazionale, parlando a The State of the Union.

“Serve una rotta concreta, è il senso del piano di rilancio che stiamo mettendo in opera. Abbiamo parlato di un nuovo piano Marshall ma perché non chiamarlo piano De Gasperi? Lancio qui la proposta”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. “Lo svilupperemo con tutte le istituzioni europee e i 27 stati membri – ha sottolineato – ma anche l’insieme dei cittadini che deve essere mobilitato e partecipare”.  A fronte della crisi generata dal coronavirus “dovremmo essere all’altezza dei nostri padri fondatori e guardare al di là dei nostri interessi a breve termine”. “Abbiamo le risorse – ha aggiunto Michel – abbiamo un potenziale di resilienza e di solidarietà”.

“Abbiamo bisogno di un coinvolgimento più strutturale delle città nel processo decisionale delle politiche europee”. Lo ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze, nel suo videomessaggio di saluto alla conferenza ‘The State of the Union’ organizzata dall’Istituto Universitario Europeo di Fiesole. “I sindaci – ha aggiunto – sono vicini ai cittadini, e specialmente in questi tempi difficili dobbiamo avvicinare l’Europa ai cittadini, per combattere il populismo”. Firenze, ha sottolineato il sindaco, “vuole essere una delle città dove si svolge il dibattito sul futuro dell’Europa. La prossima apertura della Scuola di governance transnazionale dell’Istituto sarà un ulteriore passo in quella direzione. Le istituzioni accademiche, così come la società civile fiorentina, sono desiderose di contribuire alla sua attività”.

 

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