Milano, 4 maggio. Apertura in profondo rosso per i listini europei su cui tornano i timori per le tensioni Usa-Cina. Nel week end il presidente americano Donald Trump e il segretario di Stato Mike Pompeo hanno puntato il dito con forza su Pechino, minacciando nuovi dazi e accusando il Paese asiatico di avere creato il Coronavirus in laboratorio e successivamente di averne nascosto la reale gravità per avvantaggiarsi sul resto del mondo. Parigi e Francoforte cedono così, rispettivamente, il 2,7% e il 3,4%, Milano il 3%, complici anche le preoccupazioni per l’economia globale mentre sale l’attesa per domani, quando la Corte Costituzionale tedesca emetterà il proprio verdetto sul QE della Bce. A Piazza Affari vendite sui petroliferi a partire da Tenaris, che dopo i conti cede il 4,5%, e da Eni (-4%), sulla scia della odierna flessione del greggio (-2% il Brent a 25,9 dollari, -7% il Wti a 18,3 dollari). Giù anche i titoli più esposti all’export come Cnh (-4,1%) e St (-3,2%) oltre alle banche mentre Atlantia (-6,2%) finisce in volatilità. Si salvano le utility ma la migliore è Diasorin (-0,8%) in attesa di novità sui test sierologici sul Covid. Sul resto del listino Fincantieri non fa prezzo (+40% teorico) dopo la maxi commessa dalla Marina Usa per quasi 800 milioni di dollari. Sul mercato valutario l’euro dollaro vale 1,094 (in linea con la chiusura di venerdì) e 116,89 yen (da 117,1). Dollaro/yen a 106,8 (da 106,9). Lo spread risale a 242 punti base.