Wall Street debutta a maggio in calo, ma ad aprile ha stabilito record spettacolari

FOTO EQUITY USAWall Street debutta nel primo giorno di maggio con una seduta negativa dopo avere il rimbalzo poderoso ad aprile e nonostante il recupero del petrolio con il West Texas Intermediate che raggiunge i 20 dollari al barile. La Borsa di New York ha archiviato un mese record, nonostante la chiusura negativa della vigilia, per altro contenuta, con gli indici Dow Jones e S&P 500 che registrano rispettivamente di quasi l’11% e di oltre il 12% rispetto ai minimi di marzo, un mese decisamente da dimenticare a causa dello scatenarsi della pandemia, mettendo a segno il maggior rialzo percentuale da gennaio 1987, mentre il Nasdaq Composite ha segnato quasi + 15, il più consistente guadagno mensile da aprile 2001.

Nel nuovo mese gran parte delle notizie sono già state prezzate, a cominciare dagli stimoli senza precedenti della Federal Reserve e del Governo per attutire la caduta in recessione dell’economia e mettere solide basi per la ripartenza.

Gli States si stanno muovendo in ordine sparso, c’è chi sta consentendo alle attività produttive di ricominciare (Missouri, Oklahoma, Texas) e chi invece preferisce mantenere ancora il lockdown (lo Stato di New York dove è stato registrato oltre un terzo di tutti i decessi degli Stati Uniti.

La settimana si sta concludendo fugando i timori della caduta senza reti del prezzo del petrolio dopo l’intesa raggiunta all’Opec + tra Arabia Saudita e Russia per un taglio delle rispettive produzioni, con un recupero al rialzo delle quotazioni del greggio americano che ha raggiunto i 20 dollari al barile.

A determinare una seduta negativa il 1° maggio sono stati proprio i protagonisti dello spettacolare rimbalzo di aprile, cioè a dire i colossi dell’high tech, oltre alle rinnovate minacce del presidente Trump nei confronti della Cina accusata di “interferenze” nella corsa alla Casa Bianca e di approfittare della pandemia per reintrodurre surrettiziamente barriere commerciali all’ingresso. Amazon, e, in minor misura, Apple, sono vendute infatti in apertura dopo i risultati pubblicati ieri a mercati chiusi. Il gigante dell’e-commerce ha messo a segno ricavi record, me ha visto anche livietare i costi a causa del virus, mentre la primaria compagnia di Cuppertino ha visto il fatturato in calo e non ha fornito indicazioni sui ricavi attesi sul resto dell’anno.

Questo mese servirà ben altro per dare linfa al rally di Wall Street. Servirà verosimilmente una rotazione dei comparti. Se finora il propellente per il rimvalzo del listino americano è stata fornita dai colossi dell’high tech, adesso serviranno altre imprese a fare da traino. Potrebber essere il caso degli energetici. ExxonMobile, Chevron, e Honeywell che riportano le trimestrali, dopo avere retto bene allo shock dei prezzzi del petrolio finiti pancia a terra per due settimane. Ad aprire le danze è stata Exxon Mobile che ha rilasciato gli utili del primo trimestre che hanno battuto le previsioni degli esperti, ma non i ricavi. Migliori i risultati comunicati da Chevron  per quanto riguarda gli utili per azione (1,93 dollari contro lo 0,65 previsti dagli analisti) e un po’ meno per i ricavi (29,71 miliardi contro 29,75).

 

 

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