Borsa. Lagarde (Bce) delude ancora, Milano a -2%, ma per l’Europa aprile è da record

PALAZZO MEZZANOTTEMilano, 30 aprile – La previsione di un calo a doppia cifra del Pil europeo e il nuovo boom delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti hanno zavorrato i listini azionari europei. Le nuove conferme dell’impatto della pandemia di coronavirus sull’economia mondiale hanno infatti provocato un brusco innalzamento dell’avversione al rischio, spingendo gli investitori a realizzare parte dei guadagni messi a segno nell’ultimo mese. Dopo il crollo di marzo, per le Borse europee aprile si avvia ad essere il miglior mese dal 2009, mentre per l’Msci World Index sarà il migliore fin dalla nascita dell’indice nei tardi anni ’80. A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso il 2,09% dopo che la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha annunciato che l’Eurotower prevede un calo del 15% per il Pil del secondo trimestre, mentre nell’intero 2020 il Pil dell’eurozona accuserà una flessione compresa tra il 5% e il 12%. La Bce ha anche confermato le dimensioni del programma pandemico di acquisti, deludendo chi si aspettava una revisione al rialzo dei 750 miliardi messi in campo. Sui listini continentali le vendite colpiscono in primo luogo le banche: -4,5% il sottoindice Stoxx del comparto. A Piazza Affari perdono così terreno UniCredit (-4,7%), su cui ieri S&P ha abbassato l’outlook a “negativo”, Mediobanca (-4,13%) e Intesa Sanpaolo (-3,88%). Bene invece Italgas (+4,83%), che ieri ha rassicurato i mercati annunciando di non aspettarsi impatti negativi dalla pandemia sui conti 2020. I titoli energetici sono sostenuti anche dall’andamento del petrolio, che rialza la testa sull’aspettativa che l’allentamento delle misure di lockdown possa far ripartire la domanda di energia: il future giugno sul Wti sale del 17,2% a 17,65 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent guadagna il 12,82% a 25,43 dollari. Sul mercato dei cambi, infine, l’euro guadagna terreno in scia alla mancata espansione del programma di quantitative easing della Bce: la moneta unica vale 1,0944 dollari (1,0852 ieri in chiusura) e 117,10 yen (115,27), mentre il rapporto dollaro/yen è a 106,97 (106,65).

 

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