AXA Investment Managers. Cosa abbiamo imparato dalle crisi. Non è il 2008. Articolo di Chris Iggo

Wall_Street_SignSiamo sull’orlo di una recessione causata dal fatto che le persone si chiudono in casa? Sembra proprio così, considerato che la reazione alla diffusione del Covid-19 è stata quella di limitare gli spostamenti su brevi e lunghe distanze. Questo avrà conseguenze di rilievo per la fornitura di beni e servizi. L’economia globale si trova di fronte a uno shock dell’offerta e della domanda. La disponibilità di manodopera e di merci ha risentito dei recenti avvenimenti, mentre la spesa diminuisce perché le persone sono ammalate oppure restano a casa nel timore di ammalarsi. Certamente ci saranno conseguenze molto negative per l’economia e gli utili delle imprese nelle prossime settimane. Non sarà una sorpresa se qualche Paese riporterà un calo del Pil nel 1° trimestre, o se gli utili aziendali scenderanno anziché risalire come previsto. A seconda di quanto durerà questa situazione, i rischi di recessione aumenteranno. Ci troviamo nell’occhio di un ciclone apparentemente fuori controllo, e questo genera panico e un circolo vizioso.

Il mercato obbligazionario sta scommettendo su una risposta politica, tuttavia il mercato azionario non è convinto che ciò basterà a frenare il rallentamento dell’attività e degli utili. In questo momento gli investitori non possono scommettere sulla ripresa. Le dinamiche del virus sono cambiate con l’incremento dei casi fuori dalla Cina. La buona notizia è che i nuovi contagi in Cina stanno diminuendo, ma ci sono stati nuovi casi in altri Paesi in tutto il mondo, talvolta senza un collegamento apparente con la Cina o con individui precedentemente infetti. È troppo presto per fare previsioni sul momento in cui si raggiungerà il picco, e non sembra che ci sia accordo sul fatto che un clima più caldo possa frenare il virus. Dopo tutto, fa abbastanza caldo a Singapore e in Brasile. Finché i numeri non indicheranno una tendenza chiara verso un rallentamento dei contagi in molteplici regioni, le proiezioni economiche nel più lungo termine saranno riviste continuamente al ribasso. Diverse banche hanno abbassato le stime di utile per il 2020 e i mercati azionari stanno reagendo di conseguenza.

I settori a rischio recessione

I colpi inferti all’offerta e alla domanda non fanno bene ai mercati azionari. Le imprese che fanno affidamento sugli spostamenti delle persone (linee aeree, società aeroportuali, società di viaggi e gestori di alberghi) o sulla congregazione in spazi pubblici (ristoranti, centri commerciali, cinema, ecc.) ne risentiranno molto. Le aziende manifatturiere lungo la filiera riferiscono di faticare a centrare gli obiettivi di produzione a causa degli effetti sull’approvvigionamento di componenti. In questo momento non ci sono molte alternative in cui rifugiarsi. I servizi di pubblica utilità e il settore sanitario sono tradizionalmente settori azionari difensivi e hanno riportato le migliori performance, ma i finanziari stanno risentendo dei tassi in calo e delle crescenti preoccupazioni sul fronte del credito. Laddove il mercato prevede un intervento della Federal Reserve a fronte dell’intensificarsi dei rischi di recessione, l’azionario sconta l’effetto di una recessione sulle imprese. Mentre le valutazioni si fanno più interessanti, l’S&P è tornato sui livelli di inizio dicembre e scambia ancora a un multiplo di 20 volte. Se siete preoccupati per il breve termine, non è ancora arrivato il momento di comprare. Tuttavia, gli investitori orientati al lungo termine che dispongono di liquidità dovrebbero considerare l’opportunità di investire sul mercato. Può sembrare un’affermazione sgradevole, ma il virus ha effettivamente un tasso di mortalità abbastanza contenuto, i governi stanno prendendo misure drastiche e, a un certo punto, l’epidemia dovrebbe esaurire il suo corso. A queste considerazioni si aggiunga un altro round di allentamento monetario e le prospettive a medio termine appariranno più positive. Il problema in questo momento è rappresentato dall’incertezza sulla durata dell’epidemia, sulla sua portata e sui danni che farà all’economia mondiale. In tale scenario l’opzione put delle banche centrali potrebbe essere di più difficile esecuzione.

Chris Iggo, CIO Core Investments di AXA Investment Managers

 

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