Bankitalia, lockdown mette a rischio tenuta famiglie Ue Studio, ricadute su lavoro e reddito. Un prolungamento acuirebbe i disagi

La Banca d'Italia

La Banca d’Italia

“La diffusa sospensione dell’attività economica per le misure di contenimento inciderà significativamente sulla capacità delle famiglie europee di fare fronte autonomamente alle proprie esigenze economiche nelle settimane a venire”. E’ quanto si legge in un articolo dei ricercatori della Banca d’Italia sugli effetti del Coronavirus che cita “profonde ricadute sulle opportunità lavorative e la capacità reddituale di larga parte della popolazione”. “Il loro prolungarsi acuirebbe situazioni di disagio economico preesistenti e ne creerebbe potenzialmente di nuove”.

La grande quota di famiglie proprietarie di casa in Italia riduce gli effetti negativi del blocco economico del coronavirus. E’ quanto afferma un articolo dei ricercatori della Banca d’Italia dedicato all’effetto sulle famiglie del coronavirus. “In Germania e in Francia un quarto della popolazione è finanziariamente povera e vive in una casa in affitto; in Italia è in questa condizione poco meno di un quinto della popolazione e in Spagna poco più di un decimo” spiega lo studio. “La diversa esposizione a rischi di reddito delle famiglie finanziariamente povere nei paesi europei al momento più colpiti dal contagio è però compensata dal diverso grado di vulnerabilità connesso con l’ottenimento di servizi abitativi” rileva lo studio.

La Germania vivrà una profonda recessione a causa del coronavirus, il Paese è però solido e può farvi fronte. È questa la previsione dei principali istituti economici, che stimano nel 2020 un crollo del Pil del 4,2%. Per l’anno prossimo viene invece prevista una ripresa e una crescita del 5,8%.

Il superindice dell’Ocse (Composite Leading Indicator, Cli), che offre una possibile interpretazione delle evoluzioni economiche attese per il futuro, segnala il piu’ importante calo mensile mai registrato in gran parte delle grandi economie mondiali. Una situazione, scrive l’Ocse in una nota, “dovuta al notevole shock economico causato dalla pandemia Covid-19 e il suo impatto immediato sulla produzione, il consumo e la fiducia in seguito alle misure di confinamento” per debellare il virus.

L’Ocse spiega che nei prossimi mesi “occorre particolare attenzione per interpretare l’Indice” perché con la “notevole incertezza che regna sulla durata del lockdown, la capacità degli indicatori anticipatori di prevedere i movimenti futuri nel ciclo economico è stata gravemente ridotta”. Infatti “le attuali stime sono in grado di fornire segnali significativi sugli attuali movimenti dell’attività e dovrebbero quindi essere considerate coincidenti piuttosto che anticipatori”, sottolinea l’organizzazione parigina.

Gli scambi commerciali mondiali caleranno fra il 13 e il 32% nel 2020, a fronte di un pil che si contrarrà fra il 2,5 e l’8,8%. Lo afferma l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), sottolineando che il crollo degli scambi sarà maggiore di quello del 2008-2009. La pandemia di coronavirus potrebbe causare la più profonda recessione della “nostra esistenza”, afferma il direttore generale della Wto, Roberto Azevedo, sottolineando che le misure di stimolo potranno avere un impatto positivo. “Le decisioni prese ora – spiega Azevedo – determineranno la forma futura della ripresa e le prospettive economiche globali”.

 

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