Borsa. Bce chiede stop al pagamento delle cedole. A Milano giù Intesa e Unicredit del 7%

Piazza Affari a Milano

Piazza Affari a Milano

Milano, 30 marzo – Inizia subito in profondo rosso la seduta delle banche a Piazza Affari (ma anche in Europa lo stoxx di settore è il peggiore con un ribasso del 3%) dopo la raccomandazione della Bce a tutti gli istituti (sistemici e non) di non pagare dividendi o buyback almeno fino al primo ottobre prossimo in ragione dell’emergenza Coronavirus. A Milano, Unicredit, Banca Mediolanum e Banca Generali hanno già annunciato nelle ultime ore il rinvio della cedola e cedono in Borsa rispettivamente il 4,8%, il 5,7% e il 3,4%. Giù anche Intesa Sanpaolo (che con Unicredit era finita in volatilità) e sfiora un passivo del 7%: domani il board di Ca’ de Sass discuterà del nodo dividendo, che quest’anno prevedeva un payout dell’80%. Mediobanca cede oltre il 6%. Quella della Bce – secondo Equita – è una ‘mossa senza precedenti’ e anche se ‘in parte scontata (tutti i titoli avevano un dividend yield maggiore del 7%), è negativa perchè le banche (e quindi gli azionisti) subiscono la decisione a differenza delle altre società in cui il cda ha deciso di non pagare e si applica a tutte le banche senza tener conto di elementi specifici di ogni azienda’. Inoltre ‘conferma la gravità della situazione, perchè mai un regolatore si era spinto a chiedere di cancellare i dividendi’: inoltre Equita si spinge a dire che ‘non si tratta di una sospensione dei dividendi ma di una cancellazione tout court che rende quasi impossibile pagare nel 2020: gli utili verranno destinati a riserve e, se venisse eliminato lo stop alla distribuzione, le banche dovrebbero chiedere autorizzazione per distribuirle con ridotte probabilità di successo’. E l’anno prossimo? Secondo Equita nel 2021 la distribuzione di dividendi dipenderà dalla capacità di generare utile sul 2020: ‘Intesa Sanpaolo grazie ad una redditività superiore oltre che ai 910 milioni di plusvalenza su Nexi, Mediobanca e Credem sono le banche in grado di ripristinare più rapidamente la dividend policy’.

 

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