Bmo. I mercati guariranno dal Coronavirus. Commento di Steven Bell

Mercati-finanziariDomenica scorsa la Federal Reserve ha fatto il drammatico annuncio del taglio dei tassi di interesse quasi a zero. E come hanno reagito i mercati? I futures sull’S&P 500 – il barometro dell’azionario globale – sono precipitati all’apertura dei mercati asiatici, toccando il limite al ribasso, e a quel punto le negoziazioni sono state sospese. Ciò ha fatto seguito a un’ondata di azioni intraprese nel fine settimana dai governi, in particolare dai governi statali e locali degli Stati Uniti, per limitare l’interazione sociale. Seguiranno massicce riduzioni dell’attività economica. La Cina, dove il virus si è inizialmente manifestato, ha pubblicato dati che mostrano l’intenso danno all’economia. Gli eventi si stanno muovendo rapidamente ed è chiaro che alcuni governi, soprattutto nel Regno Unito, dovranno fare molto di più per contenere la diffusione. Tra gli sconfortanti titoli dei giornali, non dobbiamo trascurare gli esempi che additano a un cauto ottimismo. La Corea del Sud, in precedenza anch’essa una zona rossa epidemica, sembra ora avere relativamente la questione sotto controllo. La limitazione dei contatti sociali, la chiusura delle scuole e i test di massa hanno portato la conta dei nuovi casi da 586, il 1° marzo, a soli 76, il 15 marzo. In prima battuta, la Cina ha negato il problema del virus, ma poi è intervenuta pesantemente a dimostrazione che un’azione forte produce risultati forti.

Le banche centrali hanno fatto quello che potevano, ma ora devono agire le autorità fiscali, e agire rapidamente. Il Regno Unito ha già annunciato misure coraggiose per alleviare la pressione dei flussi di cassa sulle imprese e assistere coloro che si ammalano o sono costretti all’autoisolamento. Nonostante le aspre divergenze politiche, ci aspettiamo che anche l’Amministrazione e il Congresso degli Stati Uniti adottino misure fiscali.

Le prospettive immediate per i mercati finanziari dipendono da due flussi di forze distinte. Il primo, e il più evidente, riguarda la diffusione dei nuovi casi. Il virus sembra essere sotto controllo in Cina e Corea del Sud: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che l’Europa è ora l’epicentro dell’epidemia. Abbiamo bisogno di rilevare segnali secondo cui il numero di nuovi casi in Italia sta rallentando. La seconda serie di fattori riguarda il funzionamento dei mercati. Le autorità di regolamentazione monitoreranno affinché i mercati continuino a funzionare in questi tempi difficili. I crolli sono stati così gravi e rapidi che in alcune aree sarà inevitabile l’affermarsi di una situazione di difficoltà. Non sono state segnalate liquidazioni diffuse, ma permane il rischio.

La considerazione fondamentale di sostegno è che il virus può essere e sarà contenuto. Qualunque sia il disagio economico causato in questo processo dovrebbe essere temporaneo. I mercati e le economie si riprenderanno. Se dovessimo osservare segnali per cui la situazione medica si sta stabilizzando potrebbero essere indice di un’opportunità di acquisto in quello che dovrebbe essere un rally significativo.

Steven Bell, Chief Economist di BMO Global Asset Management

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