Borsa. Misure banche centrali non bastano ma limitano perdite, Ftse Mib (-6%)

Piazza Affari

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Milano, 16 marzo. Chiusura in calo per le Borse europee ma sopra i minimi di giornata. A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso il 6,1%, dopo aver ceduto oltre l’11% a metà seduta. Il Cac40 a Parigi è sceso del 5,7%, con il Dax30 a Francoforte che ha perso il 5,3%, mentre l’Ibex35 a Madrid è rimasto più indietro, lasciando sul terreno il 7,8%. Lo spread tra BTp e bund ha chiuso in rialzo a 262 punti base. Le mosse coordinate da parte delle Banche centrali del G10 per garantire liquidità al sistema, con il taglio a sorpresa dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve e l’annuncio di un programma di quantitative easing da 700 miliardi di dollari, in mattinata non sono serviti a far recuperare i mercati. Anzi, le Borse hanno sperimentato pesanti vendite, sul timore che la situazione sia davvero grave se le autorità internazionali mettono in campo misure così ingenti. Quando ancora non si possono valutare gli impatti sull’economia reale, dalla Cina sono arrivati dati peggiori delle attese sulla produzione industriale: è crollata del 13,5% nel periodo gennaio-febbraio rispetto all’anno precedente, contro una stima per un calo del 3%. Nel corso delle contrattazioni, tuttavia, si è vista una riduzione delle perdite. Gli investitori stanno ‘digerendo’ le misure varate e si aspettano qualche nuova misura più mirata. Inoltre, il fatto che, dopo l’Italia, tutte le maggiori potenze economiche europee stiano mettendo in campo misure drastiche di contenimento alla diffusione della pandemia da coronavirus, sembra rassicurante. Dal G7 è arrivato anche il messaggio di ‘una forte volontà politica per cooperare, coordinare in diversi settori’ la risposta all’espansione del virus, come ha detto il presidente della Ue, Charles Michel. Intanto, il nostro Paese ha varato il Dl Cura Italia che mette in campo misure per 25 miliardi di euro che potranno attivare flussi per 350 miliardi di euro. Dalla Federal Reserve è arrivato poi l’annuncio che condurrà una seconda operazioni Repo (pronti contro termine) giornaliera da 500 miliardi di dollari, per iniettare ulteriore liquidità nel sistema. Le vendite in Europa hanno interessato tutti i settori, colpendo soprattutto il comparto auto, assicurazioni, banche e servizi finanziari oltre che viaggi e turismo. A Piazza Affari tra i titoli, forti vendite su Fca, che ha annunciato lo stop alla maggioranza degli stabilimenti europei (-14,46%), segno opposto per Salvatore Ferragamo (+3,6%) che rimbalza, dopo che Citi ha alzato il giudizio da Sell a Neutral, facendo notare che il titolo ha perso il 43% da inizio anno a venerdì scorso, lasciando poco spazio a ulteriori cali. Sul fronte dei cambi, l’euro è scambiato a 1,1148 dollari (1,118 in avvio e 1,107 la chiusura di venerdì) e a 118,118 yen (119,2 e 118,91), quando il biglietto verde vale 105,98 yen (106,5 in avvio questa mattina). Infine, il prezzo del petrolio resta sotto pressione, con il Brent consegna a Maggio a 30,41 dollari al barile e il Wti consegna Aprile a 29,47 dollari al barile.

 

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