La nostra prospettiva macro è cambiata in modo significativo. Lo scenario legato al Coronavirus si è evoluto nel giro di poche settimane: da un episodio di stress di mercato limitato alla Cina ad un vero e proprio shock macroeconomico che esteso agli Stati Uniti e all’Eurozona. Il ritmo della diffusione e la limitata capacità di testare e mettere in quarantena le persone in entrambe le aree ci fa pensare che potrebbe avere serie ripercussioni sull’economia mondiale. L’effetto non può ancora essere misurato con dati macro affidabili, ma è probabile che l’economia globale si contragga nel prossimo trimestre. Le banche centrali stanno sostenendo i mercati e l’economia il più possibile, ma la crisi sarà dannosa per la redditività e i mercati stanno lottando per scontarne correttamente l’effetto. L’incertezza della diffusione del virus è, a nostro avviso, una minaccia significativa per i mercati. Una conseguenza particolarmente importante di ciò è che la liquidità sta venendo meno in tutti i mercati, danneggiando tutti gli asset e le strategie di carry in modo significativo.
Ci aspettiamo che questa situazione permanga per un certo periodo di tempo, poiché l’incertezza sta attualmente pesando sul sentiment dei mercati; sentiment che potrebbe muoversi ulteriormente al ribasso, a causa di due fattori:
- Gli investitori retail non sembrano essere usciti dal mercato e quindi potrebbero aumentare il grado di pressione sulle vendite;
- Gli investitori sistematici [systematic investors, ndr] potrebbero essere ulteriormente influenzati dagli elevati livelli di volatilità, innescando non solo l’equity, ma dando avvio a più ampi venti contrari nel momento in cui diminuiranno la leva nei loro portafogli.
Il gap di valutazione che si sta aprendo non è chiaramente il fattore che auspichiamo si prolunghi: l’incertezza è il più grande nemico dei mercati finanziari e pensiamo che in questo momento giustifichi un atteggiamento difensivo.
Guilhem Savry, Head of Global Macro and Dynamic Asset Management di Unigestion.