Unigestion. Meeting Bce di marzo 2020

La Presidente della Bce, Christine Lagarde

La Presidente della Bce, Christine Lagarde

Considerato l’impatto di COVID-19 sulle economie globali e sui mercati finanziari – e a seguito dell’azione finora coordinata delle banche centrali – le aspettative del mercato erano per ulteriori misure di allentamento da parte della BCE. Tuttavia, l’istituto di Francoforte ha lasciato invariati i tassi, aumentando però la portata del QE a 120 miliardi di euro fino alla fine dell’anno. La BCE ha aggiunto che l’ulteriore piano di acquisti si concentrerà sul settore privato. Durante la conferenza stampa, la Presidente Christine Lagarde ha ribadito la necessità di un ampio stimolo, aggiungendo però anche che la Banca prevede una ripresa della crescita nel medio termine. Le previsioni di crescita economica sono state riviste al ribasso: dall’1,1 allo 0,8% per il 2020 e dall’1,4 all’1,3% per il 2021.

L’euro ha guadagnato marginalmente in seguito alla decisione di lasciare invariati i tassi. I mercati azionari hanno continuato la loro correzione, mentre i tassi si sono abbassati.

Conseguenze per l’asset allocation. Nelle ultime settimane la nostra prospettiva macro è cambiata in modo significativo. Quello che era iniziato come un episodio di stress di mercato è diventato un vero e proprio shock macroeconomico, poiché il contagio da COVID-19 si è diffuso in tutte le economie mondiali, non limitandosi più alla sola Cina. Le banche centrali hanno risposto proattivamente: Fed, BOC e BOE hanno approvato tagli di 50 punti base.

Molti paesi con tassi già a zero o negativi si stanno rendendo conto che spingerli ulteriormente verso il basso avrebbe effetti limitati. Per questo motivo la BCE ha lasciato invariati i tassi, optando invece per il QE. Riteniamo che, pur fornendo un certo sollievo di breve termine, ciò non basterà a contenere le ripercussioni del virus sul fronte macro e a cambiare il sentiment, che rimane negativo. Andando avanti, la politica monetaria da sola non sarà sufficiente e probabilmente vedremo una maggiore azione sul fronte delle politiche fiscali, anche se ci vorrà del tempo.

Siamo diventati più difensivi e abbiamo ridotto la leva finanziaria di portafoglio muovendoci sempre più verso il cash. Le tensioni di mercato senza precedenti hanno fatto sì che gli asset difensivi fornissero meno protezione e liquidità a disposizione, rendendo il cash attraente. Riteniamo che la situazione rimarrà fragile per un certo periodo di tempo, poiché l’incertezza continuerà a pesare sui mercati prima di alimentare i dati macroeconomici. Rimarremo dinamici nella nostra valutazione e continueremo a monitorare sia lo sviluppo di COVID-19 che il suo potenziale impatto.

  • Macro: Sebbene i dati macroeconomici mostrino pochissimi segni dell’impatto del virus in questa fase, ci aspettiamo che l’economia globale si contragga sia in questo trimestre che nel prossimo.
  • Sentiment di mercato: Il sentiment è attualmente molto negativo, in quanto il livello di incertezza è molto alto. Anche la volatilità è attualmente scambiata su livelli molto elevati, riflettendo la paura dei mercati. Anche il posizionamento è stato scosso, in particolare nelle strategie di carry, e la liquidità si sta prosciugando.

Valutazioni: La maggior parte delle classi di attività era costosa all’inizio dell’anno. In seguito ai recenti movimenti del mercato, le valutazioni sono ora scese. Tuttavia, non crediamo che queste saranno al centro dell’attenzione, in quanto i fattori dominanti saranno sentiment e macro, che difficilmente miglioreranno nel breve termine

 

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