Borsa. Virus e Opec+ mettono al tappeto i listini. Per Milano un venerdì nero (-3,5%). In due settimane bruciati 95 miliardi di euro di capitalizzazione

Piazza Affari

Piazza Affari

Milano, 6 marzo. Venerdì nero per le Borse europee, che hanno finito poco sopra i minimi di seduta, schiacciate da un lato dalla paura per il coronavirus e dall’altra dal crollo del petrolio a causa del fallimento del vertice Opec+ sul taglio alla produzione. Milano ha così chiuso a -3,5%, i minimi da metà agosto, Parigi -4,05%, Francoforte -3,38%, Londra -3,48% e Madrid -3,44%. Più nel dettaglio, i timori per la diffusione del coronavirus non si smorza, anzi i mercati non sembrano convinti delle misure messe in campo dai principali istituti mondiali per contrastarne l’impatto sull’economia. Gli investitori tendono ad alleggerire le posizioni sull’azionario per rifugiarsi su asset più sicuri: il flight-to-quality premia l’oro, che è arrivato a guadagnare l’1% e registra la settimana migliore dal 2008, e il Bund, il cui rendimento sulla scadenza decennale ha fatto segnare il nuovo minimo storico a -0,74%. Lo spread BTp-Bund, che era arrivato a 192 punti, ha chiuso a 180, contro i 175 di ieri (prima che si verificassero i primi i casi di coronavirus in Italia era in area 130). In caduta libera il petrolio, dopo che il vertice Opec a Vienna si è chiuso con un nulla di fatto sull’accordo di riduzione della produzione quotidiana di 1,5 milioni di barili: il Wti ad aprile cede l’8,5% a 41,98 dollari, e il Brent a maggio cala dell’8,84% a 45,57 dollari. Per quanto riguarda i titoli, a Piazza Affari pochi hanno resistito alle vendite: Poste Italiane (+3,29%) è stata la migliore, dopo avere alzato le stime 2020 nonostante il coronavirus, e Finecobank (+1,15%), continua a beneficiare del +35% della raccolta di febbraio. Bene anche Nexi (+0,91%), che ha confermato i risultati preliminari 2019, e Amplifon.

Il listino principale in due settimane, ovvero dal primo contagio, ha mandato in fumo 95 miliardi di euro in capitalizzazione. Bruciati nella seduta odierna 17 miliardi di euro. Tra i titoli peggiori, Prysmian (-6,7%) e Atlantia (-5,4%). Quest’ultima sulle notizie di stampa secondo cui Autostrade ha deciso il rinvio dell’approvazione del bilancio e l’interruzione del negoziato tra F2i ed Atlantia per creare una holding in cui fare confluire Aspi. Male poi Saipem (-6,01%), Eni (-6,69%), Tenaris (-5,7%) dopo che è saltato l’accordo dell’Opec+ sui tagli alla produzione di greggio per far fronte all’impatto del Covid-19. Acquisti invece su Poste (+3%) in scia ai conti.

Non va meglio nel resto del continente: lo Stoxx 600, l’indice che copre circa il 90% del mercato azionario europeo, chiude in calo del 3,6% mandando in fumo nella sola seduta odierna oltre 300 miliardi di euro. In due settimane, lo Stoxx 600 ha bruciato oltre 1.358 miliardi di capitalizzazione. 0,93%). In coda Prysmian (-6,71%), dopo i conti e la guidance 2020 giudicata prudente. Sul mercato valutario, l’euro si rafforza a 1,1322 dollari (1,1238 in avvio e 1,118 ieri), mentre contro yen vale 119,091 (118,89 in apertura e 119,37 ieri). Il dollaro/yen è a 105,15.

Questa voce è stata pubblicata in Finanza e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


cinque + = dieci

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>