Natixis IM. Si chiude sui mercati la prima settimana post coronavirus: cos’è cambiato e cosa cambierà. Commento di Esty Dwek

FOTO ECONOMIAContinuano i timori di una recessione a livello globale vista la diffusione del coronavirus nei vari Paesi sviluppati. Sui mercati assistiamo ancora a delle correzioni, viste le crescenti preoccupazioni circa il rischio di una pandemia a livello globale e le relative conseguenze economiche. Al momento, continuiamo ad aspettarci una ripresa della crescita nel 2020, anche se probabilmente l’impatto dell’epidemia si farà sentire anche nel secondo trimestre. Al momento guardiamo alla diffusione dei contagi in Europa, poiché sta impattando sul settore dei viaggi e dell’intrattenimento. L’occhio è rivolto anche al rischio contagio negli Stati Uniti, che potrebbe suscitare timori molto più grandi circa il rischio di pandemia globale, trainando al ribasso i mercati. Note positive invece dalla Cina, in cui casi di coronavirus stanno diminuendo: ciò significa che le misure di contenimento stanno funzionando. Inoltre, la densità della popolazione e l’assistenza sanitaria sono di livello superiore in Europa e negli Stati Uniti, il che suggerisce un impatto del coronavirus minore rispetto alla Cina.

I rendimenti dei titoli di Stato hanno registrato una performance molto solida – e forse ne abbiamo già visto quasi tutto il potenziale, anche se il trend di overbuying può proseguire. I mercati azionari sono nella condizione di registrare la settimana peggiore dal 2008 e crediamo che i prossimi giorni le difficoltà continueranno. Tuttavia, crediamo anche che il rimbalzo possa essere rapido una volta venute meno le preoccupazioni, anche se non immaginiamo un movimento di ripresa economica a V. Gli spread creditizi hanno iniziato ad ampliarsi. Nel segmento HY statunitense ha senso, dato l’alto peso che ha il settore dell’energia, ma altrove è meno giustificato perché non ci aspettiamo un’ondata di default, per ora. Infatti, gli acquisti della BCE sono ancora in corso (con più corporate che sovereign), e l’economia statunitense è in buono stato di salute. Questa settimana il dollaro ha interrotto il proprio rally, in vista delle aspettative di taglio da parte della Fed, ma riteniamo che la resilienza della crescita statunitense continuerà a fornire un supporto di base;

La crescita del primo trimestre sarà molto debole e anche il secondo trimestre sarà probabilmente influenzato, dato che la diffusione del virus non è ancora finita. L’Europa è a rischio recessione data la crescita già molto debole alla fine del 2019, ma la situazione potrebbe non andare avanti per tutto il 2020. Il Giappone è probabilmente già in recessione, ma dovrebbe riprendersi gradualmente nel corso dell’anno, anche se l’aumento delle imposte sulle vendite rimane un grosso ostacolo. La crescita del primo trimestre della Cina potrebbe essere pari a 0, ma l’attività sembra già pronta a ripartire. L’economia statunitense dovrebbe dimostrarsi più resistente. Ci aspettiamo un maggiore sostegno fiscale, in Asia e probabilmente anche in Europa. Considerate le recenti spese degli Stati Uniti, provvedimenti di questo tipo potrebbero invece non essere molto diffuse. Le aspettative di un taglio della Fed sono cresciute. Per ora, crediamo che la Fed rimarrà in attesa fino alla prossima riunione, che potrebbe non avere un impatto così rilevante date le circostanze, ma riconosciamo che potrebbe arrivare ad applicare dei tagli per sostenere il sentiment e i mercati azionari in un anno di elezioni.

Esty Dwek, Head of Global Market Strategy, Natixis IM Solutions

 

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