IG Italia. Coronavirus: impatto su economia Italiana. Analisi di Filippo Diodovich

Il Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte assieme al ministero dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri

Il Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte assieme al ministero dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri

Con oltre 2.800 vittime e 83 mila casi di contagio, l’epidemia di Covid-19 ha ormai superato in gran misura la Sars del 2002. L’Organizzazione mondiale della Sanità ancora non parla di pandemia, ma l’allerta a livello globale è alta. Finora, la maggioranza dei decessi e dei contagi si è concentrata nella Cina continentale. Da quando, però, hanno iniziato a svilupparsi nuovi focolai, sale la preoccupazione per la sicurezza mondiale. Mentre infatti in Cina il tasso di nuovi contagi inizia a contrarsi, in Corea e in Italia continua a salire. 

L’Italia. Il bollettino di oggi in Italia conta 650 casi di contagio e 17 decessi, concentrati per lo più in Lombardia (403 casi e 14 vittime) e Veneto (111 casi e due vittime). Ma sale anche il numero di persone guarite che, stamattina, sono 45. Nel frattempo il virus si espande in altre regioni: Emilia Romagna, Liguria, Sicilia, Lazio, Campania, Marche, Toscana, Piemonte, Abruzzo, Alto Adige e Puglia. Il governo italiano è al lavoro per varare altri due decreti con cui implementare misure di sostegno all’economia, con il rischio di recessione tecnica sempre più vicino. Ancora non si parla di chiudere i confini.

La Corea del Sud. La Corea del Sud, il più grande focolaio dopo la Cina, conta 2.337 casi di contagio (di cui 571 venerdì: più della Cina, dove oggi i nuovi casi sono 439) e 13 decessi. Il virus si è diffuso a partire da una comunità Shincheonji (un movimento religioso para- cristiano) dopo che, la settimana scorsa, un fedele infetto ha partecipato a una messa.

L’Iran. In Iran l’epidemia ha provocato 26 vittime. Il focolaio si è attivato la settimana scorsa, espandendosi rapidamente e provocando la chiusura dei contatti con diversi stati del Medio Oriente – come Arabia Saudita e Kuwait (quest’ultimo ha già riportato 43 casi) – ma anche Russia, che ha sospeso i voli, come per la Corea del Sud e la Cina. Contagiato anche il vice-presidente iraniano con delega alle donne e agli interni.

Il Giappone. Sui 214 casi di coronavirus confermati in Giappone (per lo più nel nord del paese, nell’isola di Hokkaido), non vanno contati quelli registrati a bordo della Diamond Princess, , la crociera ferma al largo delle coste Giapponesi a bordo della quale a inizio febbraio sono state contagiate oltre 600 persone – delle quali molte ormai fatte rimpatriare nei propri paesi. Le ultime notizie tuttavia riportano il caso di una donna giapponese, residente a Osaka, risultata positiva per la seconda volta al virus. La notizia getta una nuova ombra sul decorso del Covid-19. Nel frattempo, come misura cautelativa il premier giapponese Shinzo Abe ha disposto la chiusura di tutte le scuole da lunedì fino alla fine di marzo. Per il Giappone, la sfida ora è tentare di non far slittare i giochi olimpici di Tokyo 2020.

In quali altri stati è arrivato il virus? Preoccupa la notizia del primo contagiato in Nigeria: si tratterebbe di un italiano residente a Lagos, dove lavora, e che sarebbe rientrato da Milano il 25 febbraio (a focolaio già esploso). La Nigeria è il paese più popoloso dell’Africa, con 200 milioni di abitanti; le autorità sanitarie stanno cercando di rintracciare le persone con cui l’italiano potrebbe aver avuto contatti nei giorni scorsi. Si tratta del primo caso nell’Africa subsahariana. Intanto arrivano notizie di contagi anche nel resto d’Europa, a macchia d’olio: stamattina è stato registrato il primo caso a Nizza (facendo salire il numero in Francia a 40), ma anche Regno Unito, Spagna, Germania, Olanda e Danimarca riportano i primi contagi, tutti apparentemente collegati al focolaio in nord Italia. Stamattina hanno annunciato i primi casi anche Lituania, Bielorussia e Nuova Zelanda.

Impatto sull’economia e sul PIL, recessione tecnica in Italia? L’impatto sull’economia italiana sarà molto significativo, anche se per conoscere l’impatto sul PIL dovremo aspettare ancora qualche mese. Dopo i recenti dati sul PIL del 4T 2019, attestatosi a un -0,3% trimestre su trimestre, riteniamo sia ormai inevitabile che anche il PIL del 1T 2020 sarà in territorio negativo (stime comprese tra un -0,3% e un -0,5%), a causa dell’impatto dell’emergenza Coronavirus. In caso di conferma delle nostre aspettative, l’Italia finirà nella cosiddetta “recessione tecnica”, con due trimestri consecutivi negativi. Anche le nostre attese per l’intero 2020 sono negative, con una flessione del PIL compresa tra lo 0,2% e lo 0,6%. Ora il Governo Conte si trova davanti a una scelta molto difficile: mantenere politiche restrittive di contenimento, seguendo il modello cinese applicato alla provincia di Hubei, per evitare di mettere sotto stress il settore sanitario a scapito delle attività economiche o allentare le misure di “containment” dando respiro all’economia. Una settimana di contenimento rimane a nostro avviso troppo breve per impedire l’accelerazione dei contagi.

Impatto su mercato azionario italiano. I timori sulla diffusione del coronavirus hanno impattato notevolmente i mercati azionari italiani con ribassi generalizzati su tutti i settori. I comparti più colpiti sono stati quelli del turismo, dei trasporti e del lusso. Tra i titoli peggiori del FTSE Mib spicca Juventus FC che subisce i danni economici e d’immagine, derivanti della chiusura dello stadio in una delle partite più importanti della stagione (contro l’Inter domenica 2 marzo) e le recenti negative performance sportive. Dalla chiusura di venerdì l’indice italiano ha perso oltre 10 punti percentuali scendendo sotto i 22 mila punti. Crediamo che nel medio/breve periodo le pressioni ribassiste legate alle difficoltà globali per contenere la diffusione del coronavirus possano rimanere molto forti, spingendo i prezzi dell’indice italiano verso i 20 mila punti. La flessione potrebbe essere ancora più profonda, nel caso in cui l’OMS decidesse di definire il Covid-19 pandemia, decisione che attiverebbe i costosi protocolli di contenimento per la diffusione del virus.

Il rialzo dello spread. Il Covid-19 ha provocato anche un forte aumento dello spread, passato dai 140 basis points dall’inizio della crisi, fino a toccare i 180 bp. Dai grafici riportati di seguito si può notare il divergente andamento tra i rendimenti dei titoli di stato italiani e tedeschi. In Italia riteniamo che non abbia aiutato anche la polemica politica sulla creazione di un “governissimo” (governo di unità nazionale per fronteggiare l’emergenza coronavirus) per poi andare a elezioni il prima possibile.

La BCE interverrà? Sarà sufficiente? Nonostante le recenti dichiarazioni di Christine Lagarde crediamo che l’istituto di Francoforte sia pronto ad agire con stimoli monetari per stabilizzare i mercati seguendo le manovre effettuate dalla PBoC. Al momento la BCE è in una stance di “wait and see” ma potrà agire in caso di peggioramento delle condizioni economiche nel Vecchio Continente. Riteniamo, tuttavia, che le azioni della BCE non saranno sufficienti a risolvere la crisi economica legata al coronavirus. Serviranno infatti anche stimoli fiscali da parte dei governi nazionali verso le imprese. Possibile un compromesso con la Commissione Europea per allargare i parametri del fiscal compact.

 

 

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