Piazza Affari (+1,01%) continua il febbraio d’oro, oggi exploit per Stm (+4,6%) e Pirelli (+3,33%)

Piazza Affari a Milano

Piazza Affari a Milano

Piazza Affari inanella l’ennesima seduta in rialzo di febbraio. In chiusura l’indice Ftse Mib segna un +1,01% a 25.477 punti sui nuovi massimi dal 2008 e con un saldo di oltre +9% da inizio mese. Intanto in Cina rallenta il ritmo di casi giornalieri legati al coronavirus, con 1.749 nuove infezioni (meno di 2.000 per ciascuno degli ultimi due giorni) e 136 nuovi decessi. Ciò porta il numero totale di casi nella Cina continentale a 74.185 e 2.004 morti. In questo quadro molti stabilimenti in Cina sono stati riavviati dopo un prolungato arresto a causa dell’epidemia. Sul parterre di Piazza Affari in rally oggi Stm (+4,6%) che rimbalza dopo la debolezza di ieri. Ben comprata anche Banca Bpm (+1,91%) che secondo alcuni analisti sarà la prossima a muoversi sul fronte M&A. La peggiore del listino principale è stata Campari (-3,39%) nonostante abbia annunciato conti 2019 positivi e dividendo in crescita. Il gruppo ha deciso di trasferire la sede legale in Olanda. Livelli record per Amplifon arrivata alla 13sima seduta consecutiva in rialzo e che nell’intraday si è spinta per la prima volta oltre il muro dei 30 euro. Altro titolo sui top assoluti è Nexi che allunga sopra i 16 euro con un +2,22% di giornata. Nuovo strappo al rialzo per Ferrari (+1,36%) che ha toccato un nuovo picco storico a 169,05 euro. Ieri il Consiglio di Amministrazione di Ferrari ha proposto la distribuzione di dividendo pari a 1,13 euro per azione ordinaria, circa l’8% di incremento rispetto alla distribuzione dello scorso anno. Infine, seduta in forte rialzo per Pirelli (+3,33%) che ha presentato il nuovo piano industriale 2020-2022, con visione 2025, che indica ricavi sono previsti in crescita a circa 5,4 miliardi nel 2020 e circa 5,8 miliardi nel 2022, con un tasso medio di crescita annuo pari a circa il 3%. L’Ebit adjusted nel 2020 è previsto pressoché stabile rispetto al 2019. La politica dei dividendi prevede un pay out confermato pari al 40% dell’utile netto consolidato.

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