Milano, 4 febbraio – Le Borse europee mettono da parte i timori per gli effetti del coronavirus e puntano sulla capacità dei Governi di contenere gli effetti e delle banche centrali di sostenere l’economia. Con le Borse cinesi che hanno chiuso in netto rialzo dopo il crollo della vigilia e i future sugli indici Usa in positivo, Milano sale dell’1,45%, Francoforte dell’1,2%, Parigi dell’1,3% e Londra dell’1,32%. Intanto, Oltreoceano, non si hanno ancora notizie sulle primarie democratiche nell’Iowa, con i risultati che arriveranno forse nel pomeriggio a causa di problemi nel conteggio. In serata, ci sarà il consueto discorso annuale sullo stato dell’Unione del presidente Usa Donal Trump al Congresso. Tornano gli acquisti anche sul petrolio (+1,4% il Wti a 50,8 dollari) che spinge quelli sulle materie prime e sui titoli energetici. Sull’obbligazionario, in netto calo lo spread BTp/Bund scende a 136 punti base, mentre sull’azionario gli acquisti si concentrano sulle banche a partire da Ubi Banca che scatta del 3,4%, vola anche Banco Bpm (+3%) mentre Intesa Sanpaolo sale del 2,23% (in attesa dei conti 2019 che arriveranno a breve). Tra le banche vola Mps (+6%) che segna una delle performance migliori di tutto il listino in attesa del via libera dell’Ue per la vendita del portafoglio di Npe che potrebbe rendere l’istituto senese più appetibile per possibili operazioni straordinarie. Volatile Ferrari che cede ora lo 0,8% dopo i conti del quarto trimestre inferiori alle attese che hanno portato l’utile 2019 un po’ al di sotto delle stime. Restano limitati i movimenti sull’euro/dollaro a 1,1054 (da 1,1053 ieri sera), mentre l’euro/yen è a 120,54 e il dollaro/yen a 109,05, con la divisa giapponese in calo.