Hermes IM. Cauto ottimismo per il primo semestre, attenzione all’andamento dei mercati asiatici. Commento di Silvia Dall’Angelo

Una foto di Wall Street

Una foto di Wall Street

L’entusiasmo legato alla fase 1 dell’accordo commerciale USA-Cina è presto svanito sui mercati. Ora si prevedono solo esiti limitati: i funzionari statunitensi hanno suggerito che, in assenza di un accordo di fase 2, è improbabile che gli Stati Uniti revochino ulteriori dazi contro Pechino prima delle presidenziali. Non c’è da stupirsi. L’accordo sembrava già fragile quando è stato annunciato a metà dicembre e continua a esserlo anche adesso: alcuni degli impegni (come l’aumento di 200 miliardi di dollari negli acquisti cinesi di beni e servizi statunitensi nei prossimi due anni) sembravano irrealistici e alcuni aspetti cruciali, come le forme di tutela della proprietà intellettuale e i trasferimenti tecnologici, sono stati affrontati solo in modo sommario. Nel complesso, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina potrebbero riemergere nel corso dell’anno, anche a seconda di come si dispiegheranno le dinamiche elettorali interne statunitensi nei prossimi mesi, quindi resta da monitorare l’andamento dei mercati asiatici quest’anno.

Aspettative sui mercati per il 2020? Personalmente avevo aspettative cautamente ottimistiche per il primo semestre, alla luce dei timidi segnali di ripresa dell’attività manifatturiera cinese (emersi alla fine dello scorso anno) e della prospettiva di una tregua commerciale tra Cina e Stati Uniti. Tuttavia, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina potrebbero facilmente riemergere nel corso dell’anno. Inoltre, anche l’evoluzione della campagna elettorale presidenziale negli Stati Uniti potrebbe essere fonte di volatilità per i mercati, soprattutto nella seconda metà dell’anno.

Ci chiediamo se la firma dell’accordo abbia modificato le aspettative sul comportamento dei mercati asiatici quest’anno. I mercati hanno iniziato a prezzare una tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina nel novembre dello scorso anno, quindi la firma dell’accordo cambia poco in termini di prospettive, oltre a fornire una dose di certezza nel breve periodo. Le mie aspettative su come si muoveranno i mercati asiatici sono cautamente ottimistiche per il primo semestre dell’anno, alla luce dei recenti timidi miglioramenti delle prospettive economiche, ma diffido dei rischi politici e geopolitici, in particolare di un possibile riaccendersi delle tensioni commerciali e delle elezioni negli Stati Uniti.

Silvia Dall’Angelo, senior economist, Hermes Investment Management

 

Questa voce è stata pubblicata in Economia, Finanza e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


sette + quattro =

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>