“Greta Thunberg a Davos ha sottolineato come la sua voce – e quella di altri attivisti – venga sì ascoltata, ma anche come tutto ciò non si traduca per forza in azione. Siamo pienamente d’accordo con questa valutazione e crediamo che gli investitori abbiano la responsabilità, in questa fase, di contribuire ad andare nella direzione di un contesto climatico positivo”. In primo luogo, è necessario un maggiore controllo sugli investimenti sottostanti detenuti in portafoglio – gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili delle Nazioni Unite forniscono un valido quadro di riferimento per valutare quali aziende stiano attualmente facendo la loro parte per evitare un disastro climatico, così come quelle con cui gli investitori possono avviare un’ attività di engagement per garantire il loro stesso miglioramento. In secondo luogo, solo con un’azione condivisa i gruppi d’investimento possono davvero esercitare la propria influenza. L’assemblea generale annuale di British Petroleum dell’anno scorso dovrebbe diventare il modello di riferimento per il futuro: 60 investitori si sono riuniti per avviare una risoluzione di successo volta a che l’azienda renda note maggiori informazioni riguardo alle proprie emissioni e mostri come la strategia aziendale si allinei con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”.
Ingrid Holmes, Head of Policy and Advocacy, Hermes Investment Management