Borsa. Europa in rialzo dopo i nuovi record a Wall Street. Brilla Milano (+0,8%)

PALAZZO MEZZANOTTEMilano, 17 gennaio – Le Borse europee chiudono in rialzo, sulla scia dei record di Wall Street, dove gli indici viaggiano poco mossi dopo aver ancora aggiornato i massimi. A Piazza Affari il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in progresso dello 0,84%, con Parigi (+1%), Francoforte (+0,7%) e Madrid maglia rosa nel Vecchio Continente. Dopo l’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina si guarda ora ai rapporti tra Usa e Ue, con gli incontri a Washington tra il commissario del Commercio Ue e i rappresentanti statunitensi. Intanto dalla Cina sono arrivati nuovi dati macro: anche se nell’intero 2019 la crescita del Pil (+6,1%) è risultata la più bassa degli ultimi 30 anni, tuttavia il IV trimestre (+6%) è allineato a quello precedente ed è accompagnato da un incremento sopra le attese della produzione industriale di dicembre (+6,9%). Nel pomeriggio sono arrivati anche nuovi indicatori dall’economia Usa: a dicembre l’indice che misura l’avvio di nuovi cantieri ha registrato un rialzo del 16,9% su novembre al tasso annualizzato pari a 1,608 milioni di unità sopra le attese. Si tratta del livello più alto dal dicembre del 2006. La produzione industriale Usa a dicembre è scesa dello 0,3% ma rispettando le stime del mercato, quando la lettura preliminare della fiducia dei consumatori dell’università del Michigan ha mostrato un calo a 99,1 punti. Tra i titoli, acquisti su tutti i settori in maniera trasversale: Buzzi Unicem (+3,44%), Prysmian (+2,9%) e Diasorin (+2,81%) hanno chiuso in testa al segmento principale di Piazza Affari. Prysmian recupera dopo la debolezza registrata alla luce del guasto del 12 gennaio al collegamento Western Lynk. Lo scenario più negativo sembra scongiurato e i danni risultano solo a una parte del collegamento terrestre. Resta debole Atlantia (-0,39%), quando persiste l’incertezza sulla questione concessioni autostradali, all’indomani della presentazione da parte della controllata Autostrade per l’Italia di un piano di investimenti e manutenzione da 7,5 miliardi di euro. Sul fronte dei cambi, si è indebolito l’euro che passa di mano a 1,1093 dollari (1,1138 in avvio e 1,1131 alla vigilia) e 122,2095 yen (122,75 e 122,64), quando il cambio dollaro/yen si attesta a 110,168 (110,20 e 110,12). Infine, il petrolio, dopo una seduta positiva, ha rallentato: il contratto consegna a Marzo sul Brent del Mare del Nord è pressochè invariato a 64,62 dollari al barile e il contratto consegna Febbraio sul Wti scivola dello 0,19% a 58,41 dollari la barile.

 

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