Borse. L’Europa resta cauta, in attesa delle trimestrali delle corporation americane. Stenta Milano (-0,28%) con Pirelli, Buzzi, Diasorin, Banca Generali

PALAZZO MEZZANOTTEMilano 14 gennaio. Prosegue all’insegna della cautela la seduta delle Borse europee che, partite in calo, si erano riportate sulla parità per poi cede di nuovo terreno (Milano -0,28%, Parigi -0,36%, Francoforte -0,2% e Madrid -0,59%). Sulla parità Londra (-0,1%), ancora sostenuta dalla sterlina debole sull’ipotesi di un taglio dei tassi da parte della Bank of England. Scemate per ora le preoccupazioni sul Medio Oriente, gli investitori, da un lato, attendono la firma della fase 1 dell’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, attesa per domani, e, dall’altro lato, monitorano l’inizio della stagione delle trimestrali americane. A breve arriveranno i conti di JPMorgan, a seguire quelli di Citigroup e Wells Fargo, mentre nei prossimi giorni si entrerà nel vivo con i colossi tecnologici e industriali: tutto questo inciderà sull’andamento di Wall Street e, di riflesso, anche sulle Borse europee. Gli investitori hanno invece sostanzialmente ignorato il report di Moody’s, che vede “prospettive negative” per il merito creditizio dei Paesi dell’Eurozona nel 2020. Nel frattempo, a Piazza Affari la peggiore continua a essere Pirelli (-2,86%), dopo che Ubs ha abbassato la raccomandazione da “buy” a “neutral”, con un obiettivo di prezzo passato da 6,20 a 5,50 euro, ma si attestano in calo anche Buzzi (-1,47%), Diasorin (-1,37%) e Banca Generali (-1,37%), nonostante i dati in rialzo sulla raccolta di dicembre e del 2019. Sul fronte opposto, pochi i titoli in rialzo degno di nota: in vetta al Ftse Mib ci sono Nexi (+1,02%), che già da tempo accumula guadagni sostenuta dalla possibilità di operazioni straordinarie all’orizzonte, per esempio un matrimonio con Sia, e Azimut (+1,07%), dopo che Banca Imi ha alzato l’obiettivo di prezzo, confermando la valutazione “hold”. Per quanto riguarda le materie prime, il greggio ha imboccato la via dei rialzi (il Wti a febbraio sale dello 0,46% a 58,35 dollari e il Brent a marzo cresce dello 0,65% a 64,63 dollari). Sul mercato valutario, l’euro vale 1,1127 dollari (1,1138 all’apertura e 1,1126 alla chiusura di ieri), mentre contro yen vale 122,388 (122,542 all’apertura e 122,25 ieri). Il dollaro/yen è a 109,99. La sterlina resta in calo sul dollaro sotto 1,30 e vale 1,299, mentre si rafforza l’ipotesi di un taglio dei tassi da parte della Bank of England. Spread a 154 punti, sostanzialmente invariato rispetto alla chiusura di ieri.

 

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