Bce. Tassi invariati, confermati forward guidance e ritmo acquisti QE. Lagarde: rischi al ribasso un po’ meno pronunciati di qualche mese fa. I governi con debiti pubblici elevati perseguano politiche prudenti

La presidente della Bce, Christine Lagarde

La presidente della Bce, Christine Lagarde

Francoforte, 12 dicembre – Il consiglio direttivo della Bce ha deciso di lasciare i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Banca centrale invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%. Il Consiglio direttivo prevede che i tassi di interesse di riferimento ‘si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finchè non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2% nel suo orizzonte di proiezione e tale convergenza non si rifletterà coerentemente nelle dinamiche dell’inflazione di fondo’. Il consiglio direttivo ha inoltre confermato che gli acquisti di attività nell’ambito del Qe continueranno al ritmo di 20 miliardi di euro al mese e che ‘proseguiranno finche’ necessario a rafforzare l’impatto di accomodamento dei suoi tassi di riferimento e che termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di riferimento’. Il Consiglio direttivo intende infine continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento ‘e in ogni caso finchè sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario’

‘Sulla base della consueta analisi economica e monetaria abbiamo deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento. Ci attendiamo che si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finche’ non vedremo le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2% nel nostro orizzonte di proiezione e tale convergenza non si rifletterà coerentemente nelle dinamiche dell’inflazione di fondo’. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte illustrando le decisioni del Consiglio direttivo. ’Il Consiglio direttivo ha ribadito la necessità di un orientamento di politica monetaria altamente accomodante per un prolungato periodo di tempo, al fine di sostenere le spinte inflazionistiche di fondo e la dinamica dell’inflazione complessiva nel medio periodo’. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte. ‘In ogni caso – ha concluso – il Consiglio direttivo resta pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito, in linea con il suo impegno alla simmetria’.

‘I governi dei paesi con un debito pubblico elevato devono perseguire politiche prudenti e conseguire gli obiettivi di saldo strutturale, creando le condizioni affinchè gli stabilizzatori automatici operino liberamente’. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte aggiungendo che tutti i paesi, anche quelli che dispongono di maggiori margini di manovra, ‘dovrebbero intensificare gli sforzi per conseguire una composizione delle finanze pubbliche più favorevole alla crescita’

I rischi al ribasso per l’outlook sono un po’ meno pronunciati rispetto a qualche mese fa”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte. “Non sto scommettendo su quando Usa e Cina arriveranno a un accordo commerciale”, ha detto la Lagarde ma rispetto a qualche mese fa ci sono dei miglioramenti e entro stasera sapremo .l’esito delle elezioni britanniche che potrebbero fornire qualche maggiore elemento di chiarezza.

Il Pil dell’eurozona crescerà al ritmo dell’1,2% nel 2019, dell’1,1% nel 2020 e dell’1,4% nel 2021 e nel 2020. Sono le nuove stime rese note oggi dagli economisti della Bce. A settembre le proiezioni prevedevano una crescita annua del Pil in termini reali dell’1,1% nel 2019, dell’1,2% nel 2020 e dell’1,4% nel 2021. L’inflazione dell’eurozona crescerà al ritmo dell’1,2% nel 2019, dell’1,1% nel 2020 e dell’1,4% nel 2021. Sono le nuove stime rese note oggi dagli economisti della Bce. A settembre le proiezioni prevedevano una crescita annua dei prezzi dell’1,2% nel 2019, dell’1% nel 2020 e dell’1,5% nel 2021. Con le proiezioni odierne compare anche la prima stima per il 2022, anno nel quale l’inflazione dell’eurozona dovrebbe aumentare al ritmo dell’1,6%.

 

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