Borse europee avanti piano. Piazza Affari sopra la parità (+0,14%), nonostante il crollo di Safilo (-25%)

Piazza Affari

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Milano, 11 dicembre – Chiusura poco mossa per le Borse europee aspettando la Fed. Dopo una mattinata passata a oscillare sulla parità e senza trovare una direzione precisa, gli indici del Vecchio Continente nel pomeriggio hanno imboccato la strada del rialzo, con Madrid maglia rosa. A Milano il Ftse Mib è salito dello 0,14%, in linea con il Cac40 a Parigi. Il Dax30 a Francoforte ha guadagnato circa mezzo punto percentuale, quando il Ftse100 a Londra è rimasto più indietro, alla vigilia delle elezioni politiche nel Regno Unito. Gli investitori sono in attesa di novità sul fronte commerciale, con le indicazioni che sembrano andare verso un rinvio della scadenza del 15 dicembre per i nuovi dazi sulle importazioni cinesi. Questa sera si conoscerà l’esito della riunione di due giorni del comitato di politica monetaria della Federal Reserve. Dopo i tre tagli dei tassi già fatti nel corso del 2019, per questa riunione non è attesa alcuna mossa da parte dell’Istituto centrale Usa. Tuttavia, il mercato si aspetta qualche previsione per il prossimo anno e sull’andamento dell’economia a stelle e strisce. La settimana è tutta all’insegna delle banche centrali. Domani ci sarà la prima riunione di politica monetaria per Christine Lagarde, la nuova presidente della Bce. Tornando al mercato, a Piazza Affari protagonista in negativo della seduta è stata Safilo (-25%). I titoli hanno messo a segno la peggiore performance del listino milanese scontando il nuovo piano industriale, che prevede tagli per 700 dipendenti, con costi di ristrutturazione per 45 milioni di euro, minori investimenti e una riduzione delle previsioni sui ricavi del 2020. Sul fronte dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,1094 dollari (1,108 in avvio e 1,1095 ieri in chiusura) e a 120,537 yen (120,5 e 120,61), con il biglietto verde che vale 108,653 yen (108,72 e 108,71). Aspettando l’esito delle elezioni, la sterlina ha prima perso terreno e poi lo ha recuperato valendo 0,841 euro in chiusura dei mercati europei (0,845 in avvio). In calo il prezzo del petrolio, che ha accentuato il ribasso dopo la pubblicazione dei dati sulle scorte Usa settimanali, salite a sorpresa. Il contratto consegna a Gennaio sul Wti perde l’1,25% a 58,5 dollari al barile, quando il contratto consegna Febbraio sul Brent del Mare del Nord scende dell’1,46% a 63,4 dollari al barile.

 

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