Borsa. L’Europa riparte di slancio con focus su trattative Usa-Cina e dato sul lavoro statunitense. A Milano (+0,27%) bene Moncler

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

La Borsa in Piazza degli Affari a Milano

Milano, 6 dicembre – Avvio in rialzo per le Borse europee nell’ultima seduta della settimana, con gli investitori che da un lato tengono d’occhio le evoluzioni del braccio di ferro Usa-Cina sui dazi, dopo che ieri il presidente americano Donald Trump ha detto che il dialogo procede, e dall’altro attendono notizie sull’occupazione americana (il dato di novembre sarà diffuso nel primo pomeriggio italiano). Parigi ha così aperto in aumento dello 0,28%, dopo il dato stabile sul deficit commerciale, Francoforte dello 0,29%, nonostante il calo della produzione industriale (-1,7% a ottobre, sotto le attese), Madrid dello 0,34% e Londra dello 0,38%, mentre si avvicina il voto del 12 dicembre. Dopo il calo di ieri, torna a salire Milano (+0,35%), mentre restano sotto i riflettori le tensioni sulla manovra, con lo scontro sulle tasse a tenere banco (lo spread è stabile a 177 punti, come la chiusura di ieri). Sul Ftse Mib continua a correre Moncler (+1,79%), ieri in rally sull’interesse del colosso francese del lusso Kering, e sono positive Unipol (+1,14%) e Pirelli (+1,18%). In coda al listino principale, dove comunque mancano spunti significativi, ci sono Ferragamo (-0,61%), che ieri aveva guadagnato più del 7%, e le utility (A2a -0,52% e Italgas -0,22%). Banche poco mosse, così come Fca (+0,3%), nonostante la bagarre con il Fisco, che chiede tasse arretrate per 1,5 miliardi sulla ristrutturazione di fine 2014, dopo l’acquisto di Chrysler. Sul mercato valutario, l’euro è in rialzo e vale 1,1107 dollari (1,1094 ieri), mentre contro yen vale 120,689(120,69 ieri). Il dollaro/yen è a 108,654. Il petrolio, sempre poco mosso a quest’ora, è piatto dopo che i Paesi Opec hanno acconsentito, in linea di principio, a nuovi tagli della produzione nel primo trimestre 2020 per sostenere i prezzi. Le riunioni proseguono oggi e, nel frattempo, il future gennaio sul Wti, scende dello 0,12% a 58,36 dollari al barile, mentre il Brent a febbraio vale 63,33 dollari (-0,09%).

 

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