Borsa. Europa in stallo con incertezza sui dazi, a Milano (-0,41%) vola lo spread in chiusura (178 punti base)

PALAZZO MEZZANOTTEMilano, 14 novembre – L’incertezza sul fronte commerciale, con i negoziati Usa-Cina segnati da continui stop-and-go, ha messo il freno alle Borse europee, che hanno chiuso sui minimi della giornata: Parigi -0,10%, Madrid -0,24%, Londra -0,6% e Francoforte -0,38%, ignorando il dato migliore delle previsioni sul Pil che ha consentito di evitare la recessione tecnica. In calo anche Milano (-0,41%), complice il balzo dello spread (allargatosi nel finale per chiudere a 178 punti, dai 163 di ieri e al massimo dalla nascita del Governo Conte bis) e nonostante l’accelerata di Azimut (+2,59%) e Prysmian (+1,45%). 

A Piazza Affari ha corso anche Diasorin (+2,35%), in linea con il settore dopo le indiscrezioni su una maxi offerta in arrivo per Qiagen (+13% a Francoforte), mentre le utility si sono mosse in ordine sparso, con Hera (+0,83%) in buono spolvero dopo la trimestrale positiva e le conseguenti buone valutazioni degli analisti e le rivali in discesa e tra le peggiori del Ftse Mib. Debole, in Europa come in Italia, il comparto auto, dopo che la tedesca Daimler ha annunciato tagli di posti di lavoro e degli investimenti per risparmiare un miliardo di euro entro la fine del 2022. Il settore non è aiutato neppure dal tema commerciale: secondo indiscrezioni la Cina starebbe facendo resistenza per quanto riguarda gli acquisti di prodotti agricoli, mentre mancano ancora indicazioni sui dazi auto provenienti dall’Unione Europea. Fuori dal listino principale, forti vendite su Unieuro (-9,62%) dopo la chiusura della vendita della quota del 16,25% della controllante Ieh con un accelerated bookbuilding. La vendita è avvenuta a sconto dell’11% rispetto al prezzo di chiusura prima dell’annuncio. Sul mercato valutario, l’euro è stabile e vale 1,1014 dollari (1,1 in avvio e ieri), mentre contro yen vale 119,384 (119,65 all’apertura e 119,57 ieri). Il dollaro/yen è a 108,38. Il petrolio ha ridotto i guadagni dopo il rialzo superiore alle previsioni delle scorte americane: il future dicembre sul Wti sale dello 0,26% a 57,25 dollari al barile, mentre il Brent a gennaio vale 62,69 dollari (+0,5%).

 

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