Borsa. Torna la nebbia sui dazi, listini giù. A Milano (-0,3%) male Prysmian, bene Ferragamo dopo i conti

PALAZZO MEZZANOTTEMilano, 13 novembre – Borse europee deboli con i timori sul commercio internazionale tornati in primo piano. Ieri il presidente americano, Donald Trump, ha pronunciato un discorso ambiguo e ha evitato di fornire dettagli sullo stato delle trattative Usa-Cina. Non ha neppure annunciato, come si attendevano gli osservatori, un rinvio delle tariffe doganali contro le auto prodotte in Europa. A livello internazionale continua a destare preoccupazione la situazione a Hong Kong, dove vanno avanti gli scontri che hanno tenuto sotto scacco i mercati asiatici. Così dopo la corsa di ieri, gli indici prendono fiato, in una giornata ricca di dati macro sia in Europa, sia negli States: Milano cede lo 0,38%, Francoforte lo 0,19% e Londra lo 0,45%. Va giù anche Madrid (-0,46%), all’indomani del preaccordo di governo tra socialisti e Podemos. A Piazza Affari Ferragamo corre mettendo a segno un progresso del 2,7% all’indomani della diffusione dei conti dei primi nove mesi archiviati con ricavi per 994 milioni di euro, in rialzo del 2,3% a tassi di cambio correnti e un utile netto del gruppo di 63 milioni rispetto ai 64 milioni di euro, in calo dell’1,5%. Scivolano invece di oltre il 4% le Prysmian, dopo la diffusione dei numeri del periodo gennaio-settembre, nonostante l’utile sia migliorato del 53,4% a 273 milioni e la società abbia confermato i target per fine anno. Enel arretra dello 0,4% dopo i conti dei primi nove mesi archiviati con un utile netto di 3,2 miliardi in progresso del 14,1%. Fuori dal paniere principale, Mediaset scivola di oltre il 3% risentendo dell’annuncio di una perdita per 7,4 milioni di euro nel periodo luglio-settembre 2019, anche se in miglioramento dai -15,8 milioni di un anno fa. Sul mercato valutario, l’euro è debole nei confronti del biglietto verde e nell’attesa del discorso che in serata pronuncerà il numero uno della Fed, Jerome Powell. La moneta unica passa di mano a 1,1008 dollari (ieri a 1,1013 dollari). vale inoltre 120,05 yen (120,208), mentre il dollaro/yen si attesta a 109,06 (109,14). Batte la fiacca il prezzo del petrolio: il future dicembre sul Wti perde lo 0,49%, portandosi a 56,53 dollari al barile.

 

Questa voce è stata pubblicata in Finanza e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


+ otto = quattordici

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>