Milano, 6 novembre – Chiusura poco mossa per le Borse europee, reduci dai massimi da cinque anni. Il Ftse Mib ha chiuso in rialzo di un frazionale +0,04%. Hanno fatto meglio Parigi e Francoforte, più dietro Madrid, poco mossa Londra. I motivi alla base del rally partito venerdì scorso sono l’ottimismo sugli esiti della guerra commerciale, con un accordo che è atteso nelle prossime settimane, e dall’altro il buon andamento di molte trimestrali che stanno registrando mediamente profitti superiori rispetto alle attese sia in Europa sia negli Usa. Sul fronte macro, buone notizie dalla Germania con gli ordini in settembre saliti dell’1,3% su anno ben al di sopra delle stime. Sempre dalla Germania notizie apparse incoraggianti anche per l’indice Pmi servizi, che si è attestato a 51,6, in leggero aumento rispetto al minimo di tre anni di settembre pari 51,4. Tuttavia, il dato rappresenta ‘una delle letture più deboli viste dall’inizio dell’attuale ripresa a metà del 2013′. A Piazza Affari, trimestrali protagoniste della seduta. I conti migliori delle attese hanno spinto al rialzo Diasorin (+3,99%), balzata in testa al Ftse Mib. Segno opposto per Cnh Industrial (-4,17%), che ha pagato la trimestrale debole e la seconda revisione dell’anno sui ricavi di vendita dall’attività industriale. Sul fronte dei cambi, l’euro è poco mosso sul dollaro rispetto all’avvio quando segnava 1,107 e passa di mano a 1,1071 (1,106 alla vigilia). La moneta unica vale anche 120,7375 yen (120,77 in avvio e 120,79 alla vigilia), con il biglietto verde a 109,055 yen (109,04 e 109,12). Dopo i dati Usa sulle scorte di petrolio negli Usa, aumentate la scorsa settimana oltre le attese, il contratto sul Wti consegna a dicembre perde lo 0,65% a 56,86 dollari al barile, con il contratto consegna Gennaio sul Brent del Mare del Nord che cede l’1,05% a 62,3 dollari al barile.
