NNIP. Brexit. Come muoversi nei mercati azionari e fixed income

FOTO BREXITL’incertezza legata alla Brexit continua ad incombere sull’Europa dopo che il Primo Ministro Boris Johnson non è riuscito a far passare il suo accordo d’uscita dall’Europa in Parlamento prima del 31 ottobre. Poiché l’UE ha concesso un’ulteriore proroga, per ora è stata scongiurata la minaccia di una Brexit senza accordo. Ma c’è ancora molta incertezza su quando, come, o anche se alla fine la Brexit si verificherà. Con l’accordo in un limbo, quali le implicazioni dei potenziali risultati di una Brexit per i mercati azionari e fixed income? Sembra più probabile che Johnson riuscirà a spingere verso una hard, seppur ordinata, Brexit secondo l’ultimo accordo negoziato dal suo governo. Le elezioni generali si prospettano imminenti; visti i sondaggi attuali, è probabile che ciò si tradurrà in una maggioranza conservatrice che offrirà un sostegno sufficiente per l’attuale accordo. In alternativa, si potrebbe arrivare a un governo di coalizione che probabilmente cercherebbe un accordo Brexit più morbido, possibilmente con un referendum di conferma.

“Se l’accordo dovesse passare, la conseguente riduzione dell’incertezza della Brexit avrebbe ampie implicazioni per i mercati azionari europei”, ha dichiarato Maarten Geerdink, Head of European Equities di NN Investment Partners. “L’Europa non è sufficientemente amata e presente nei portafogli degli investitori. La Brexit è solo una delle tante ragioni di questa situazione, ma una maggiore certezza eliminerebbe un importante ostacolo. In Europa, vediamo un’enorme divergenza nelle prestazioni e nelle valutazioni tra titoli di alta qualità/difensivi come i beni di consumo di prima necessità e i settori più ciclicamente esposti. Vi sono già stati segnali di un’inversione a favore di questi ultimi. Una soluzione Brexit che eviti un “no-deal” vedrebbe probabilmente continuare il favore per strategie più incentrate sul valore.

“Anche la selezione delle azioni rimane importante, date le sfide strutturali che molti settori del Regno Unito devono affrontare. Tra queste, il mercato alimentare al dettaglio eccessivamente competitivo e l’impatto dell’e-commerce sui principali e più grandi retailer e sul settore immobiliare. Tuttavia, vediamo valore in società edilizie nel Regno Unito, dove il supporto politico, i bassi tassi di interesse, i margini stabili e i forti flussi di cassa sono alla base di valutazioni e rendimenti dei dividendi molto interessanti. Ci aspettiamo rendimenti positivi da queste società a prescindere di quale sarà l’esito della Brexit, ad eccezione di contesti che portino ad una Brexit più hard.

Per i mercati fixed income, NN IP considera la possibilità di un Brexit no-deal come l’unica cosa che conta e da tenere monitorata.

Il rischio di una Brexit no-deal si traduce in un premio al rischio per eventi di coda, e la riduzione di questi rischi porterebbe a rendimenti più elevati dei titoli di Stato. Ciò si riflette al meglio nel recente movimento dei rendimenti dei titoli di Stato tedeschi a dieci anni, che sono aumentati di circa 20 punti base dal momento in cui Johnson e il primo ministro irlandese Leo Varadkar hanno concordato un possibile accordo sul tema.

“La nostra analisi mostra che i rendimenti dei Bund attualmente scontano la possibilità di una Brexit no-deal di circa il 5%”, ha commentato Hans van Zwol, Senior Portfolio manager Global Fixed Income di NN IP. “Per gli sviluppi futuri, la funzione di reazione dei mercati del reddito fisso dipenderà in larga misura dal rischio di una Brexit caotica e senza accordo. Poiché la situazione rimarrà molto fluida nei prossimi giorni, evitiamo attualmente una forte esposizione agli asset britannici all’interno dei nostri portafogli a reddito fisso. Tuttavia, gli sviluppi della Brexit non sono un fattore dominante nelle nostre decisioni di investimento, in quanto sono solo uno dei numerosi input per la nostra analisi del reddito fisso”.

In NN IP riteniamo che sia il Parlamento britannico che l’Unione europea siano impegnati a prevenire un esito negativo e irreparabile. Tuttavia, è fondamentale tenere presente che quella attuale è solo una delle fasi del processo Brexit nel suo complesso. Se il Regno Unito lascerà l’UE nei prossimi mesi, entrerà in un periodo di transizione, nominalmente fino alla fine del 2020. Durante questo periodo, il Regno Unito intende negoziare un accordo commerciale con l’UE. Gli esperti politici ritengono che negoziare questo accordo in così poco tempo sarà una sfida e Johnson ha espresso la sua opposizione alla proroga del periodo transitorio. Gli investitori dovrebbero tenere presente il rischio di ulteriori turbolenze e posizionarsi di conseguenza.

 

 

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