Raiffeisen Capital Management. Mercati Emergenti. Esportazioni della Corea del Sud: buon barometro dell’economia mondiale

L'International Business District a Songdo nella Corea del Sud

L’International Business District a Songdo nella Corea del Sud

Quest’anno le azioni i mercati emergenti finora sono rimasti nettamente dietro ai mercati azionari sviluppati, mentre per le obbligazioni emerge un quadro completamente opposto. Nei primi nove mesi dell’anno, le obbligazioni dei mercati emergenti (EM) sono state tra le prime in termini di performance. Nuove speranze di distensione nella guerra commerciale, ma probabilmente, nella migliore delle ipotesi, si prevede un mero “cessate il fuoco”. Nuove dichiarazioni dalla Casa Bianca (quante sono state fatte effettivamente?), secondo le quali un accordo (parziale) tra USA e Cina sarebbe stato imminente o praticamente raggiunto, hanno dato un nuovo impulso ai corsi nella seconda settimana di ottobre. Tuttavia, se mai dovesse riuscire, l’accordo parziale con la Cina annunciato euforicamente dal presidente degli USA Trump sembra nel migliore dei casi non sarà altro che una tregua. Le differenze quasi incolmabili nelle questioni controverse fondamentali e a lungo termine decisive rimangono invariate. Pertanto, non cambia nulla di sostanziale nella situazione generale: Le incertezze per le catene di approvvigionamento globali continuano come pure il potenziale di nuove escalation. Va sottolineato ancora una volta che il rallentamento della crescita cinese fondamentalmente ha ben poco a che fare con il conflitto commerciale. Pertanto, sarebbe sbagliato aspettarsi che la sua composizione (o “de-escalation”) conduca di per sé a una nuova ripresa economica.

Affinché questo avvenga, gli stimoli fiscali e/o la concessione di prestiti in Cina dovrebbero aumentare molto di più e attualmente per entrambi ci sono poche indicazioni. Il dollaro USA, il quale continua a essere molto forte nonostante un altro taglio dei tassi di interesse negli USA, conferma il quadro di un’economia globale per il momento ancora debole.

I previsti tagli dei tassi, nell’UE e negli USA, hanno avuto effetti relativamente modesti sui mercati e avranno un impatto economico reale molto limitato sui paesi emergenti. Consentono tuttavia alle banche centrali dei mercati emergenti di ridurre ulteriormente i tassi d’interesse.

Il rallentamento del commercio globale e la pressione sugli utili aziendali al momento non indicano alcun nuovo rilancio generale sui mercati azionari

Sul fronte del commercio globale la Cina è e rimane molto importante per i mercati emergenti. Finché non riprenderanno nettamente a salire soprattutto le importazioni cinesi, è probabile che, nella migliore delle ipotesi, la crescita in gran parte dei paesi emergenti non faccia veramente progressi. Lo stesso vale per gli utili della maggior parte delle imprese dei mercati emergenti. Le esportazioni della Corea del Sud sono un buon barometro dell’economia mondiale ed è interessante notare che si muovono anche in parallelo con gli utili aziendali aggregati dei paesi emergenti. Il trend di queste esportazioni al momento continua a puntare chiaramente verso il basso, senza segni di stabilizzazione. Anche questo non fa pensare, per ora, a un’imminente e generale ripresa dei corsi sui mercati azionari emergenti

A cura del team Mercati Emergenti di Raiffeisen Capital Management

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