Comgest. Semiconduttori, il sorpasso del dragone. Commento di Jasmine Kang

Nella produzione e vendita di semiconduttori la Cina è diventata leader mondiale

Nella produzione e vendita di semiconduttori la Cina è diventata leader mondiale

Ultimamente il sentiment dei mercati azionari cinesi è stato volatile, in quanto le trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina continuano a svolgersi senza una chiara direzione e le prospettive di crescita interna continuano a subire pressioni. La saga del commercio internazionale ha visto un leggero allentamento delle tensioni prima dei nuovi negoziati commerciali in programma per ottobre a Washington DC. Entrambe le parti sembrano inclini a piccole concessioni: gli Stati Uniti sotto forma di un rinvio di parte delle misure daziarie annunciate e la Cina con la lenta apertura del proprio mercato e con l’impegno ad acquistare più prodotti dagli agricoltori statunitensi. Tuttavia, la situazione continua ad essere instabile con la minaccia del presidente Trump alla fine di settembre di forzare le compagnie cinesi quotate negli Stati Uniti al delisting o impedire ai fondi americani di investire in Cina.

Sul piano interno, la crescita complessiva è rimasta contenuta, mentre le politiche governative hanno continuato ad essere moderatamente favorevoli: la People’s Bank of China ha ridotto per la terza volta il tasso di riserva di 50 punti base e il Consiglio di Stato ha lanciato politiche di sostegno all’acquisto di automobili, in particolare nel segmento dei veicoli elettrici e dell’usato. Nel complesso, la crescita dei consumi al dettaglio è rimasta stabile nel periodo, mentre il settore auto ha ridotto il calo rispetto all’anno precedente.

Le proteste a Hong Kong si sono intensificate in vista del settantesimo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese il 1° ottobre. Ciò ha avuto un impatto negativo sul turismo e sul sentiment degli investitori a Hong Kong; AIA, l’assicuratore pan-asiatico con una forte presenza ad Hong Kong, è tra le società che hanno particolarmente accusato il colpo. Nel corso del trimestre si è registrata una solida performance di alcuni titoli dell’IT e dei consumi discrezionali, mentre real estate, energia e materiali sono tra i settori che hanno sofferto maggiormente.

Con l’apertura dello stabilimento in Vietnam, che ha contribuito ad aumentare la quota di mercato delle attività OEM (original equipment manufacturer), questo trimestre Man Wah - il più grande produttore mondiale di divani automatici, presente in Cina con un marchio proprietario – ha potuto beneficiare della rapidità della propria reazione alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. La nuova linea di prodotti e l’espansione dei punti vendita dovrebbero continuare a sostenere il business dei marchi cinesi di proprietà. Anche se i dazi non sono d’aiuto al business, non hanno un impatto fondamentale sull’azienda.

Durante l’annuncio dei risultati del secondo trimestre, TSMC, uno dei maggiori operatori upstream nel settore tecnologico, ha pronosticato un miglioramento della domanda nel secondo semestre e una buona crescita nel 2020 e 2021. I chip per le telecomunicazioni 5G e la domanda di nodi a 7 nm e (presto) a 5 nm sono entrambi molto forti, dato il vantaggio competitivo di quest’ultima su Intel – mai visto prima – che potrebbe portare a un aumento della spesa in conto capitale.

Sul fronte negativo, Dong-E-E-Jiao, uno dei principali produttori e brand di integratori tradizionali cinesi, ha riportato un risultato peggiore del previsto nel secondo trimestre. A causa di una correzione significativa dell’inventario del canale dei prodotti, le vendite di Dong-E-E-Jiao hanno dovuto affrontare un difficile vento contrario che ha comportato un risultato operativo e un utile netto negativi. La nostra ricerca ha suggerito che, nonostante la possibilità che la riduzione delle scorte duri un altro anno, il marchio Dong-E-E-Jiao rimane dominante nella sua categoria merceologica.

Noah, la più grande società di gestione patrimoniale privata cinese, ha risentito in borsa dell’annuncio di una frode creditizia legata ad un prodotto d’investimento venduto ai suoi clienti. L’esposizione totale è limitata al 2% dell’AUM di Noah, ma ha suscitato preoccupazioni nel mercato circa la sua capacità di gestione del rischio e il potenziale impatto dell’incidente sugli utili. Riteniamo che la sua gestione del rischio sia superiore a quella dei suoi colleghi cinesi ed è positivo che sia stata proprio Noah a scoprire la frode e a denunciarla alle autorità. Chiaramente sarebbe stato meglio evitare questa situazione, ma l’azienda ha gestito bene questa difficoltà. Data la valutazione depressa e il trend di crescita sicura del settore si tratta di un titolo interessante.

Le prospettive a breve termine sono certamente offuscate da una serie di incertezze geopolitiche derivanti dalla disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina e dal rallentamento della crescita globale. Secondo i dati di Bloomberg sull’indice MSCI Cina, il mercato sta trattando quasi alla media decennale, con gli utili dell’indice che sono stati rivisti al ribasso dell’8% negli ultimi sei mesi, riflettendo una prospettiva di crescita a breve termine moderata. I settori difensivi, in particolare i beni di prima necessità e discrezionali, sono stati favoriti per la loro resilienza degli utili nel contesto attuale. Detto questo, le valutazioni sono inoltre risultate sempre più elevate.

Mentre la crescita interna subisce pressioni a causa delle incerte controversie commerciali con gli Stati Uniti e del rallentamento della domanda, le opportunità a lungo termine in Cina rimangono invariate grazie ai robusti consumi della classe media e agli investimenti e al progresso nel settore tecnologico. La progressiva apertura del mercato interno ai capitali professionalizzerà ulteriormente la comunicazione e la corporate governance delle imprese locali, creando nel lungo termine una fonte di finanziamento alternativa per le imprese cinesi. Poiché nel 2018 gli investitori di tutto il mondo hanno avuto una proficua esperienza di trading nelle A-shares attraverso i due programmi Connect, una maggiore inclusione sia da parte di MSCI che di FTSE quest’anno aumenterà ulteriormente la rappresentanza azionaria cinese negli indici globali e faciliterà l’idea che la Cina possa essere un’asset class separata e autonoma, come il Giappone.

Jasmine Kang, Gestore del fondo Comgest Growth China di Comgest

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