Bce. Giovedì bocce ferme per l’ultima di Draghi. Malumori nel consiglio direttivo

Il consiglio direttivo della Bce in una recente foto

Il consiglio direttivo della Bce in una recente foto

Milano, 22 ottobre – Dopo il nuovo maxipacchetto di misure straordinarie di politica monetaria annunciate lo scorso 12 settembre, per la riunione del consiglio direttivo di giovedì – l’ultima presieduta da Mario Draghi – l’attesa dei mercati è per bocce ferme in attesa che a Francoforte si insedi dal primo novembre Christine Lagarde. Il focus della conferenza stampa di Draghi e della sessione di q/a promette di essere concentrato sui forti malumori che alcuni presidenti ed ex presidenti delle banche centrali dell’eurozona hanno espresso con tempi e modalità irrituali dopo l’annuncio delle misure a settembre, incluso il contestatissimo quantitative easing. Del resto non è mai successo che un governatore in carica abbia pubblicato una nota ufficiale sul sito della propria istituzione, come ha fatto in Olanda Klaas Knot, per esprimere il proprio dissenso sulle misure annunciate da Draghi e ritenute eccessive rispetto al reale stato dell’economia. E a stretto giro di posta sono arrivate le esternazioni del numero uno della Bundesbank Jens Weidmann oltre che il documento firmato da alcuni ex governatori. E’ del resto evidente che quella manovra in ogni apparenza concertata non mirava certo a mettere in difficoltà lo stesso Draghi – che peraltro ha già dimostrato innumerevoli volte di saper tenere a bada i dissensi interni – ma a condizionare Lagarde, che giunge alla Bce forte dell’esperienza come direttore del Fondo Monetario Internazionale ma digiuna di politica monetaria. Per quanto riguarda invece il comunicato che verrà diramato alle 13,45, le previsioni sono dunque che venga confermato in blocco il quadro delle decisioni di un mese fa: taglio dei tassi di deposito di 10 punti a -0,5%, ripresa degli acquisti netti per 20 miliardi di euro al mese a partire da novembre, introduzione di un sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve e conferma della nuova guidance che non più legata a un orizzonte temporale ma a un target quantitativo. La nuova formula, che verrà con ogni probabilità ribadita giovedì, recita che “il Consiglio direttivo si attende ora che i tassi di interesse di si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2% nel suo orizzonte di proiezione e tale convergenza non si rifletterà coerentemente nelle dinamiche dell’inflazione di fondo”.

 

Questa voce è stata pubblicata in Economia, Finanza e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


+ cinque = otto

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>