Rapporto Abi sul credito. A settembre i mutui tirano la volata, ma stentano i finanziamenti alle imprese. Bene le sofferenze in calo a 32, 5 miliardi

FOTO ABII prestiti alle famiglie non conoscono soste, stentano quelli alle imprese. Al 30 settembre i finanziamenti sono aumentati su base annua dello 0,7%. Ma, ancora una volta, si conferma il divario tra i mutui alle famiglie cresciuti su base annua del 2,5% e i finanziamenti alle imprese calati dello 0,7%. Ai minimi storici i tassi sui mutui che si attestano mediamente sull’1,45% (+1,70% ad agosto)  mentre quelli sui prestiti alle aziende sono mediamente all’1,30% (+ 1,26% lo scorso mese). Sono queste alcune delle principali evidenze del rapporto sul credito diffuso oggi dall’Abi.

Le sofferenze nette (al netto cioè delle svalutazioni e accantonamenti effettuati dalle banche con proprie risorse) ad agosto 2019 si sono attestate a 32,5 miliardi di euro, in calo rispetto ai 40,5 miliardi di agosto 2018 (8 miliardi in meno, -19,8%) e ai 65,6 miliardi di agosto 2017 (-33,1 miliardi, -50,5%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 56 miliardi (pari a -63,5%). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è attestato all’1,87% ad agosto 2019 (era 2,36% ad agosto 2018, 3,84% ad agosto 2017 e 4,89% a novembre 2015). I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a settembre 2019, di circa 70 miliardi di euro rispetto a un anno prima (+4,7% su base annuale), mentre prosegue la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, sebbene ad un ritmo meno intenso, per circa 7 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (-2,3%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del 3,7% a settembre 2019.

 

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