Borsa. Torna lo spettro della recessione mondiale. Milano chiude a -0,81%

borsa-italiana-elezioniMilano, 1° ottobre – I timori per un brusco rallentamento dell’economia mondiale sono tornati in primo piano, spingendo in basso le Borse europee. L’attività manifatturiera della zona euro è crollata ai minimi dal 2012, ma ciò che ha creato allarme è stato l’indice Ism americano, quello che misura l’attività manifatturiera statunitense, che a settembre è inaspettatamente scivolato sui valori peggiori dal 2009. Dopo l’annuncio i listini europei hanno subito ampliato le perdite e Milano, che si era mantenuta in terreno positivo festeggiando l’approvazione della nota di aggiornamento del Def, ha invertito la rotta. A peggiorare il quadro, per altro, sono state anche le notizie sugli scontri ad Hong Kong che hanno lasciato a terra un ferito grave. Sul finale il Ftse Mib ha fatto meglio degli altri listini europei, ma ha chiuso in calo dello 0,81%. Lo spread è lievemente salito a 142 punti. Piazza Affari ha arginato le perdite grazie alla performance delle banche di medie dimensioni, sulla scommessa che sia in arrivo un’ondata di fusioni e acquisizioni. Banco Bpm ha messo a segno un guadagno dell’1,17%. In coda al Ftse Mib le Atlantia (-2,4%), penalizzate dalle parole del premier, Giuseppe Conte, che ha dichiarato che è in corso il procedimento per la caducazione della concessione. Fuori dal paniere principale, da notare il nuovo tonfo di Bio On (-47,9%), dopo la brutta semestrale chiusa con una perdita triplicata e debiti raddoppiati. Sul fronte dei cambi, l’euro recupera la soglia di 1,09 dollari dopo essere scivolato sui minimi da 28 mesi a 1,0979. Passa di mano a 1,0924 dollari (da 1,09 di ieri). Vale inoltre 117,75 yen (da 117,8 yen) mentre il rapporto dollaro/yen è a 107,79 (da 108,9). Il petrolio ha rallentato il passo: il wti, contratto con consegna a novembre, sale solamente dello 0,17% a 54,16 dollari.

 

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