Milano, 17 settembre - Altra giornata all’insegna della debolezza per le Borse europee con il greggio che tiene banco, questa volta con un calo del 5,1% (Wti a 59,7 dollari) sulle voci di un rapido ritorno alla produzione da parte dell’Arabia Saudita dopo i danni causati dagli attacchi dei ribelli yemeniti. Così in Europa pagano dazio soprattutto il comparto dell’energia (-2% lo stoxx di settore) e quello delle banche (-1,7%), che trascina al ribasso Piazza Affari, peggior listino del Vecchio Continente con un ribasso finale dello 0,76%. A Milano le peggiori sono Saipem (-4,6%) e Prysmian (-3,8% dopo il taglio delle stime della concorrente americana Corning) oltre a tutti gli istituti di credito con Banco Bpm e Unicredit in rosso di oltre il 3%. Per contro – mentre lo spread chiude in rialzo a 140 punti – gli acquisti premiano i titoli difensivi, a partire dalle utility come Italgas (+1,6%). Bene anche Nexi (+1,3%) grazie alle promozioni da parte degli analisti mentre Atlantia (+1,6%) mette a segno un mini recupero nel giorno del cda che sancirà l’uscita di scena dell’ad Giovanni Castellucci. Sul fronte dei cambi, l’euro risale nei confronti del dollaro e si attesta a 1,105 (da 1,09 di ieri in chiusura) in attesa della Fed che dovrebbe tagliare ulteriormente il costo del denaro Usa. La divisa unica vale 119,5 yen (da 118,76 yen), mentre il dollaro-yen è a 108,15 (da 107,96).