Borsa. Europa aspetta al varco Bce, benino Milano (+0,19%) ma affonda Recordati

PALAZZO MEZZANOTTEMilano, 9 settembre – L’attesa per i nuovi stimoli della Bce non riesce a dare slancio alle Borse europee che chiudono contrastate la prima seduta della settimana, con Milano e Francoforte poco sopra la parità e le altre big in rosso. Il Ftse Mib strappa lo stesso un mini-guadagno (+0,19%) grazie alle banche nel giorno della prima fiducia del nuovo governo Conte bis alla Camera (il voto è previsto in serata) con lo spread “vigile” in area 154 punti. Gli investitori continuano a interrogarsi sulle mosse del consiglio direttivo della Banca centrale che si terrà giovedì. Le aspettative sono di una nuova immissione di liquidità per rilanciare la crescita dell’Eurozona e inflazione (cercando, al contempo, di proteggere le banche dai tassi troppo bassi). Ma a pesare sui mercati sono le inquietudini della Brexit, che trascinano giù la Borsa di Londra (-0,64%), mentre da Wall Street rimbalza la notizia che il fondo Elliott ha investito 3,2 miliardi nel colosso At&t, con le ricadute sul settore europeo delle tlc ancora tutte da valutare. A Piazza Affari il tonfo più rumoroso è quello registrato da Recordati (-4,3%) su cui pesa la scure di Goldman Sachs che ha tagliato il giudizio da ‘buy’ a ‘hold’ alla luce della corsa del titolo negli ultimi due mesi. Realizzi su Atlantia (-2%) alla luce delle parole del premier Conte che ha ribadito come la revisione, e non più la revoca, delle concessioni autostradali verrà realizzata ‘senza nessuno sconto per gli interessi privati’. La seduta è stata tonica per le banche, in testa Ubi (+3,2%) e Bper(+3,4%), che beneficiano del ritrovato clima distensivo sul fronte politico. Sul podio del listino principale Pirelli (+4,2%) grazie alle schiarite sul fronte dazi che spingono il settore auto in tutta l’Europa, e la Juventus (+2%) penalizzata dagli investitori nelle ultime sedute. Non si scalda la Ferrari (-1,4%) nonostante il lancio di due nuovi modelli e la vittoria del Gp di Monza. Sul fronte dei cambi, resta stabile l’euro che viene scambiato in leggero rialzo a 1,105 contro il dollaro (1,104 venerdì in chiusura) e vale 118,45 yen (117,98). Si rafforza la sterlina che scambia a 1,235 contro la divisa americana. Il petrolio, infine, rialza la testa: il Wti, contratto con scadenza a ottobre, guadagna il 2,1% portandosi a 57,7 dollari al barile. In scia il Brent di novembre a 62,4 dollari (+1,5%).

 

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