T. Rowe Price. Disruption, ecco come le società innovative schiacciano i competitor. Commento di David Eiswert

borsa_59286548Viviamo in un mondo dove il cambiamento avviene a ritmi serrati. La disruption è onnipresente, esacerbata dai bassi tassi di interesse e dal credito a buon mercato. Spesso ha una dinamica per cui “i vincitori si prendono tutto”, nel senso che chi si muove in anticipo riesce ad accaparrarsi le maggiori fette di mercato. Può anche essere veloce in modo esplosivo, soprattutto laddove l’innovazione si somma alla domanda entusiastica da parte dei consumatori, spianando la strada a prodotti blockbuster che trasformano il mercato esistente. I vecchi modelli di business possono essere spazzati via dai nuovi arrivati che possono competere meglio sia sui costi che sulla qualità. Contemporaneamente, il tempo necessario per trasformare un’idea nascente in un business stabile si è ridotto di molto, rendendo difficile per business già esistenti reagire ed adattarsi.

Per gli investitori, comprendere l’impatto economico e di mercato di questi cambiamenti è un imperativo. Ed è ancora più cruciale a livello di singoli titoli, in quanto il differenziale di rendimento tra i nomi dalla parte giusta di queste dinamiche e quelli dalla parte sbagliata è stato e continuerà ad essere notevole.  Le dinamiche della disruption creano esiti divergenti in molte industrie e spesso a spese dei competitor già presenti. Tra di essi, le attività tradizionali di vendita al dettaglio, le società tradizionali di media e le società di beni di consumo i cui prodotti stanno perdendo i vantaggi attribuibili a monopoli di brand di lunga data.

I provider esistenti di questi beni hanno sofferto in quanto il modello che un tempo stabiliva come erano messi sul mercato e venduti è cambiato. Mentre l’e-commerce ha uno spazio infinito, i metodi tradizionali di distribuzione hanno un margine limitato agli scaffali dei supermercati. Anche le abitudini in termini di pubblicità e consumi sono cambiate. Le tecniche dell’advertising televisivo e stampato stanno perdendo terreno a favore di attività promozionali moderne su Instagram o YouTube, che consentono anche acquisti immediati con consegna il giorno successivo.

Intanto, l’innovazione nello streaming e nell’home entertainment ha fatto sì che i servizi on-demand sfidassero le tradizionali compagnie televisive via cavo, sia nell’offerta che nella produzione di contenuti. Qui come non mai, i vincitori della disruption hanno stravinto, mentre i vinti hanno sofferto molto.

Tutto ciò è stato esacerbato dall’ammontare di liquidità e l’accesso al credito in un contesto di bassa crescita e bassi tassi di interesse. Gli investitori si sono accollati credito in eccesso e, a caccia di rendimenti, hanno immesso ancora più denaro in queste società disruptive e innovative.

A giocare un ruolo importante sono stati anche i fattori regionali. Le politiche pubbliche, le condizioni monetarie e le dinamiche dell’industria hanno contribuito a concentrare molti dei vincitori della rivoluzione tecnologica negli Stati Uniti e in Cina, a spese di altri player più lenti in regioni come l’Europa.

David Eiswert, gestore del fondo T. Rowe Price Funds Sicav – Global Focused Growth, T. Rowe Price

 

 

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