GAM. Agosto, azione mia non ti conosco

borsa_59286548Agosto alle porte invita a una riflessione generale sullo stato dei mercati, l’eventualità di rotazioni e un check-up sui livelli raggiunti, con un occhio all’anno scorso. Per propria natura risulta spesso un mese foriero di accadimenti che hanno un notevole impatto sui mercati finanziari. Le festività rendono più sottili gli scambi, la minor liquidità li rende più vulnerabili, soggetti a volatilità. Lasciamo così alcuni spunti da approfondire a settembre su due temi che ci sono cari. Nel corso dell’anno sull’azionario europeo i titoli bond proxy (servizi pubblica utilità, beni di prima necessità, farmaceutico, immobiliare) hanno sovraperformato i ciclici. La maggiore visibilità sui dividendi in uno scenario di tassi d’interesse negativi/bassi ha creato le condizioni per un movimento sostenuto. Un primo semestre in rallentamento era nelle carte ma ci si attendeva un recupero nel secondo, cosa che avrebbe consentito una salutare rotazione settoriale. Attualmente però i segnali non sono confortanti, sembra che anche il secondo semestre non vedrà l’inversione del trend. Molte aziende stanno rivedendo la guidance e quindi il gap di valutazioni estremo tra difensivi e ciclici potrebbe mantenersi a lungo, rinviando la chiamata per un’inversione.

Il secondo tema riguarda l’analisi di una serie di indicatori con l’obiettivo di confrontare i mercati attuali con gennaio e fine settembre 2018, picchi che hanno preceduto le correzioni più significative dello scorso anno. Consideriamo lo S&P500, sotto l’ipotesi che guidi il movimento degli altri indici. Partendo dal rapporto prezzo/utili, quest’ultimo è simile al livello di settembre 2018, ma ancora inferiore di circa il 6% rispetto a gennaio, il più alto mai raggiunto post crisi tecnologica del 2000. Questo numero viene confermato anche dal dividend yield: il dato non è anomalo, ma ulteriori progressi dell’indice del 4-6% lo renderebbero comparabile al 2018.

La conformazione della curva USD evidenzia inoltre una maggiore probabilità, rispetto all’anno passato, di recessione nei prossimi 12 mesi. D’altro canto, a favore del quadro attuale rimane sempre il premio al rischio azionario, vera differenza rispetto alle altre due fasi. Nei due casi esaminati era al di sotto del 3%, mentre il 3,75% attuale rappresenta un valore mediano. Per ora è quindi l’assenza di un’alternativa credibile nel Treasury.

Team Multi Asset di Milano di GAM (Italia) SGR

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